{rokbox title=| :: |}images/gronchirosa.jpg{/rokbox}Che succede alle Poste? L’interrogativo è stato uno dei must dell’estate ormai in fase discendente, fra segnalazioni di disservizi sempre più pesanti e voci di riorganizzazioni del servizio che almeno a primo acchitto puzzano di ridimensionamento. Gli sportelli funzionano come prima, con le classiche code in orari e uffici particolarmente ‘caldi’, code però quantomeno tollerabili, ma il servizio di consegna sembra proprio perdere colpi. Adesso le novità arrivano anche in Valdichiana, dove sembra siano 5 i portalettere ‘in eccedenza’ che non verranno mandati a casa, ma dovrebbero andare a sedersi dietro allo sportello degli uffici postali, non consegnando più lettere.
Uno di sicuro sarà a Castiglion Fiorentino dove pare che possa anche scattare la cosiddetta ‘settimana corta’, con turni dal lunedì al venerdì, senza consegne di posta al sabato. Sorge un dubbio che contiamo di chiarire prima possibile: per caso chi non intercetterà nella proprio abitazione la consegna di una raccomandata o di qualcosa di simile giunta (teorizziamo) al venerdì mattina dovrà poi attendere fino a lunedì per andare a ritirarla alle poste, cioè 72 ore dopo?
Le domande sono molteplici. A parte il dilemma sull’utilità del passaggio a ‘prioritaria’ di qualche anno fa se poi progressivamente i tempi di consegna sono tornati quelli di prima della prioritaria…ma ha davvero avuto senso privatizzare? Ha senso adesso esternalizzare molti servizi e pensare, nel futuro, una separazione fra le poste ‘di sportello’ e quelle che consegnano le lettere? E soprattutto: nell’era di internet c’è ancora davvero bisogno delle poste e di tutti questi quintali di carta oppure si potrebbe cominciare a pensare (investendo) al salto definitivo verso la modernità?