Si dovrebbe insediare in questi giorni il Commissario Prefettizio incaricato di traghettare il Comune di Castiglion Fiorentino verso nuove elezioni. Ancora pare non sia stato emesso nessun decreto di scioglimento del Consiglio Comunale, probabilmente perchè nel rispetto delle procedure si attende la scadenza della proroga concessa all’inizio del mese al Comune per approvare il bilancio di previsione 2011. Nel mezzo ci sono poi i venti giorni canonici in cui un Sindaco dimissionario ha tempo, per legge, per rivedere le sue scelte (che poi dovrebbero essere sancite in una riunione del Consiglio Comunale) per quanto Cesarini abbia detto con chiarezza che la sua è una decisione assolutamente irrevocabile. Il decreto di scioglimento dovrebbe però arrivare molto prima, proprio in virtù della scadenza della proroga, cancellando quindi tutto il resto.
Aldilà di questo discorso meramente formale il Commissario nominato al momento dell’emanazione del decreto di scioglimento dovrebbe essere quasi certamente la dott.ssa Rosalba Guarino, funzionario della Prefettura di Arezzo di provata capacità che ha ricoperto analogo incarico la scorsa primavera nel comune di Anghiari, quando l’ex Sindaco si era dimesso per scendere in campo alle amministrative del comune di Sansepolcro.
Quello però era stato un periodo breve, mentre a Castiglion Fiorentino la situazione è ben diversa. Alcune delle prime mosse sono prevedibili: il Commissario Prefettizio potrebbe dichiarare il dissesto finanziario del Comune, provocando quindi l’ingresso in campo dell’altra autorità (identicamente definita “Commissario”, ma ad acta) che si occuperebbe di risanare il bilancio.
Come scritto la scorsa settimana il dissesto finanziario implichebbe una serie di ripercussioni immediate. Da subito tutte le imposte locali, eccetto la Tarsu, sarebbero elevate al massimale. I servizi “non indispensabili” verrebbero dismessi e i servizi a domanda diretta coperti per il 36% del costo totale per il Comune dai contribuenti stessi. Per risanare il bilancio sarebbe inoltre possibile intavolare una serie di vendite di beni pubblici per pagare i creditori. Questi, progressivamente, riceverebbero quanto a loro dovuto in base all’andamento delle entrate nelle casse comunali.
L’unica differenza pratica rispetto al quadro disegnato la scorsa settimana, dopo che la Giunta aveva deciso di dichiarare il dissesto (scenario poi “saltato” per le dimissioni del Sindaco) sarebbe quindi la scomparsa di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale che con l’altra soluzione sarebbero invece rimasti in carica.
Rosalba Guarino, se nominata, sarebbe la prima donna alla guida del comune castiglionese. Per Castiglioni sarebbe il secondo commissarimento dopo quello del 1967, peraltro emesso per motivi totalmente diversi.
Intanto un’intervista a Enrico Cesarini sul Corriere di Arezzo approfondisce i contorni di quello che agli osservatori esterni è parso, più che legittimamente, un colpo di scena. L’ormai ex-Sindaco conferma che la decisione delle dimissioni è stata una scelta personale sulla base però di quanto emerso nei giorni intercorsi fra l’ultima seduta di giunta e il consiglio comunale di sabato. Il Sindaco lamenta di non aver trovato piena condivisione e sostegno dal suo partito, il PD. La posizione del Coordinatore Comunale del partito, che è l’ex Sindaco Brandi, è stata esternata sabato pomeriggio in una nota stampa pubblicata anche su questo sito.
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