Le vicissitudini del Comune di Castiglion Fiorentino infiammano il dibattito delle ultime settimane, con poche notizie ufficiali e tante indiscrezioni giornalistiche e “di popolo”. Sui possibili scenari futuri abbiamo scovato un commento al nostro articolo dei giorni scorsi nella pagina Facebook di Luca Barboni, Portavoce Provinciale dell’Unione di Centro, nonché consigliere comunale uscente. A quel punto abbiamo deciso di contattarlo per qualche domanda per raccogliere in modo più chiaro ed esaustivo la sua opinione sulla situazione.
Da Consigliere Comunale uscente, puoi farci un quadro della reale situazione finanziaria del Comune di Castiglion Fiorentino?
Purtroppo, e sottolineo purtroppo, la situazione si era già delineata drammatica alla lettura delle carte degli Ispettori del Ministero. Ciò che sta accadendo, attualmente, è solo l’inizio di un periodo di austerity e sacrifici, sempre che l’Ente non dichiari prima il proprio default. Solo con i primi, minimi, provvedimenti, la cittadinanza si sta rendendo conto della gravità della situazione e la temperatura è destinata a peggiorare.
Come Coordinatore Comunale dell’UdC cosa pensi degli scenari futuri prospettati nel nostro articolo?
Da vostro assiduo lettore, non posso che confermare la puntualità della vostra analisi, riguardo i tre scenari descritti, come possibili soluzioni ai problemi del Comune di Castiglion Fiorentino. Commissariamento, dichiarazione del Consiglio Comunale dello Stato di Dissesto oppure Piano di rientro dell’Amministrazione sono, in effetti, gli unici sviluppi possibili; a questi, tuttavia, si devono contrapporre le uniche due alternative politiche alla vicenda.
Due alternative politiche? Quali?
Il tutto ruota attorno alla dichiarazione di Dissesto: con il Commissario l’Amministrazione Cesarini sarebbe immediatamente licenziata; con un piano di rientro riuscirebbe a “salvarsi”; con lo stato di Dissesto Finanziario, a norma dell’art. 244 del Testo Unico, Sindaco, Giunta e Consiglio potrebbero restare in carica ma verrebbero coadiuvati da una Commissione, nominata con decreto del Presidente della Repubblica, su designazione del Ministero degli Interni. Deliberato il Dissesto si verifica, infatti, una vera e propria spaccatura tra passato e futuro: tutto ciò che è relativo al pregresso, compresi i residui attivi e passivi non vincolati, viene estrapolato dal bilancio comunale e passato alla gestione straordinaria della liquidazione. Deliberare il Dissesto, quindi, significa dichiarare l’insolvenza di un Ente pubblico e certificare di fallimento dell’amministrazione che l’ha provocato.
Quindi?
Quindi a Castiglion Fiorentino si potrebbero avere da un lato una Commissione impegnata nel correggere gli errori dell’Amministrazione Brandi, dall’altro i medesimi assessori che hanno causato tale situazione, potrebbero continuare a gestire il nostro Comune. Tale normativa, infatti, dovrebbe garantire qualsiasi nuova Maggioranza dalle responsabilità della precedente, salvaguardandone la dignità istituzionale ed il diritto a governare in quanto legittimamente eletti. La cosa è politicamente ed eticamente preclusa al Sindaco Cesarini in quanto i componenti della sua Giunta sono, unicamente, gli assessori del precedente mandato. Nessuna attenuante può, dunque, esser concessa, specialmente dopo aver sminuito il reale stato dei fatti durante la campagna elettorale, ed aver dimenticato, immediatamente, il programma elettorale presentato ai cittadini.
A questo punto è superfluo chiederti una valutazione politica…
Una valutazione politica sulla vicenda e sull’Amministrazione Cesarini è cosa quasi scontata, giacché copia in scala della precedente Giunta Brandi; qualora riuscisse nel piano di recupero avrebbe rinviato solo di qualche tempo il proprio “de profundis”: non credo che i castiglionesi potrebbero accordare nuovamente la propria fiducia a questo gruppo dirigente. Ritengo che una maggior trasparenza nella gestione di questa situazione avrebbe portato, sicuramente, ad altri risultati; la verità, tuttavia, sta venendo a galla. Altrettanto superfluo è il dire che, dopo cinque anni di voti contrari ai bilanci dell’Amministrazione Brandi, vedere convalidate le proprie posizioni è una magra consolazione. Come Coordinatore Comunale dell’Unione di Centro, forza politica responsabile e presente sul territorio, sono molto preoccupato delle ripercussioni che qualsiasi manovra avrà sulla popolazione castiglionese, e specialmente nelle fasce più deboli. Saranno tempi difficili e non di rapida soluzione. L’augurio che faccio, all’Istituzione Comune in quanto tale, è che si addivenga presto ad un indirizzo preciso, quale esso sia, per il bene della comunità cittadina: questo stato d’incertezza, infatti, è fonte di non poche preoccupazioni per le imprese creditrici e le famiglie castiglionesi.
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Daccordo. Ma a quanto ammonta il buco?
In quale ordine di grandezza siamo?
1, 10, 100 milioni di euro?