Castiglion Fiorentino: PD verso le primarie, ma con regole precise

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Ore cruciali per il PD e il centrosinistra di Castiglion Fiorentino in vista delle prossime elezioni amministrative. Il dilemma del candidato a Sindaco, successore di Brandi, sarà quasi certamente chiuso con il ricorso alle elezioni primarie. Non è infatti riuscita la ricerca di un nome (ad esempio quello dell’ex Sindaco Giuseppe Alpini, attuale Presidente del Consiglio Provinciale) che avrebbe probabilmente messo d’accordo la totalità del partito, evitando quindi quella formula che esempi recenti (anche locali) hanno più volte contrassegnato come potenzialmente insidiosa.

Ma la soluzione un po’ “foianese” (il ritorno dell’ex Sindaco, come fu con Franco Parigi appunto a Foiano) non è andata in porto e le primarie, di cui a breve si conoscerà la data di svolgimento (comunque non oltre la fine di Marzo), vedranno presumibilmente in campo il vice-Sindaco Edoardo Lucci (colui che le ha chieste, lanciando la sua candidatura) e Luigi Bittoni, attuale Presidente dell’Ente Serristori.

Spazio forse anche per altri contendenti, anche se per candidarsi serve il sostegno di almeno 7 membri dell’assemblea comunale o del 3% del totale degli iscritti PD castiglionesi.

Le primarie del PD dovrebbero però avere regole ben definite per evitare certe storture viste in altre realtà. Ad esempio chi voterà dovrà sottoscrivere un documento in cui si dichiarerà elettore di centrosinistra, così da prevenire eventuali azioni di disturbo. Inoltre è probabile che possano votare solo i maggiorenni (e non coloro che hanno compiuto 16 anni, come è stato stabilito altrove) e che non vi sia diritto di voto per gli stranieri non residenti.

Dall’altra parte prosegue il percorso politico di “Alleanza per Castiglioni”, promossa dal Consigliere Comunale PdL Mario Agnelli, un lavoro che sulla carta dovrebbe portare ad una candidatura antagonista a quella del PdL stesso, con la convergenza probabile di UdC e Futuro e Libertà. Non è da escludere però la tesi che alle divisioni prevalga l’unità e che tutto il centrodestra, alla fine, si compatti su un unico nome.