La discussa vicenda dei controlli effettuati dalla Forestale all’ultimo “Memorial Meoni”, gara valida quest’anno come quinta prova del Campionato Italiano Enduro, è approdata in parlamento in un’interrogazione presentata giovedì scorso alla Camera da quattro onorevoli del PD: Massimo Vannucci, primo firmatario, Marco Carra, Massimo Fiorio, Nazzareno Oliviero Nicodemo. Si tratta di quattro deputati che pur non avendo diretti legami territoriali con la nostra provincia hanno ritenuto utile chiedere alcuni chiarimenti ai Ministri dell’Ambiente, dei Beni Culturali, dell’Interno e delle Politiche Agricole.
Secondo gli autori dell’interrogazione si sarebbe corso in aree con vincoli idro-geologici e paesaggistici,
zone di protezione speciale, siti di interesse regionale e aree proposte a siti di interesse comunitario. Inoltre le forze dell’Ordine avrebbero constatato la presenza di numerosi cacciatori e altri utenti come “escursionisti, ciclisti, boscaioli, cavalieri e altro“
Agli autori dell’interrogazione, quindi, “appare inopportuno che aree sottoposte a numerosi vincoli di protezione e salvaguardia ambientale siano trasformate in piste da motocross e più in generale che il nostro patrimonio forestale sia la sede, inappropriata e inidonea, per ospitare questo genere di manifestazioni” e quindi viene chiesto ai Ministri “se ritengano di assumere iniziative per vietare durante le competizioni di enduro o in occasione di motocavalcate o motosgassate, che si sviluppano, nella maggior parte dei casi, su strade aperte al pubblico transito, la circolazione di concorrenti con motocicli sprovvisti di targa immatricolazione” per un serie di motivazioni legate al rispetto dell’ambiente e del paesaggio e della sicurezza.
L’interrogazione ha ricevuto l’immediata risposta a mezzo stampa del Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, chiamato in causa nell’interrogazione in quanto, scrivevano i deputati “l’itinerario è stato individuato dal moto club «Fabrizio Meoni» di Castiglion Fiorentino e approvato dall’amministrazione provinciale di Arezzo“
“L’interrogazione” scrive Vasai “contiene affermazioni che non corrispondono alla verità dei fatti. Si tratta di manifestazioni che si sono svolte più volte negli ultimi anni, due volte all’anno e spesso valide come titoli italiani e europei e, quindi, sotto l’egida della Federazione nazionale motociclistica” prosegue Vasai “L’autorizzazione della Provincia è stata rilasciata con il parere favorevole del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, di quello del Comune di Castiglion Fiorentino per l’area sottoposta a vincolo paesaggistico, del parere favorevole nulla-osta generale dei Comuni di Arezzo e Castiglion Fiorentino e del consenso dei proprietari dei terreni privati interessati al percorso. In più, sottolineo che il tracciato della prova speciale è di un privato che lo ha messo a disposizione della gara, e che si tratta di un terreno incolto. La legge regionale 48/94 prevede esplicitamente l’autorizzazione per questo tipo di manifestazioni, per le quali gli organizzatori rilasciano una fideiussione a garanzia degli eventuali danni provocati all’ambiente o al territorio. Viene imposto un servizio antincendi e di assistenza sanitaria, e l’obbligo di ripristino e di rimozione di qualunque ostacolo o oggetto abbandonato dai concorrenti. E’ assolutamente falso che siano state attraversate aree di protezione speciale e di interesse comunitario, ed anche che le aree attraversate siano state compromesse in alcun modo dallo svolgimento della gara. Non risulta inoltre che sia stata riscontrata la presenza di numerosissimi cacciatori, anche perché la fauna selvatica notoriamente non è attratta dal rombo dei motori degli enduro“
Vasai chiude anche con una battuta polemica: “Sono indignato per il modo con il quale quattro parlamentari della Repubblica si sono occupati di una tematica riguardante un territorio che non credo conoscano a fondo, essendo uno marchigiano, uno piemontese, uno lombardo ed uno calabrese“