I conti non tornano. Si sa da diversi mesi, da prima delle elezioni rivinte dal centrosinistra, ma la gravità della situazione sembra peggiorare di giorno in giorno, almeno agli occhi di un’opinione pubblica informata a spizzichi e bocconi solo attraverso le indiscrezioni di stampa. Il nuovo Sindaco di Castiglion Fiorentino Enrico Cesarini, che era assessore al bilancio nella legislatura precedente, ammette la situazione avversa, gli evidenti sforamenti del patto di stabilità, e dice che piano piano, passo dopo passo, taglio dopo taglio, si ritornerà alla normalità. Il Comune negli ultimi anni ha speso troppo, l’ha fatto (dice) a fin di bene e ora servono grandi sacrifici.
E, dice ancora, i cittadini saranno informati in via ufficiale di tutto il percorso di risanamento. Speriamo.
Intanto l’opposizione di centrodestra, dopo la batosta elettorale (nessuno, neanche l’infallibile TotoPollo aveva previsto una simile dèbacle) chiede che il Consiglio prenda atto della situazione e dichiari lo stato di dissesto finanziario, in pratica scegliendo così di affidarsi “a uno bravo” per risolvere la pessima situazione.
Per ora però sembra che la strada intrapresa sia un’altra. Cesarini è probabilmente convinto di farcela a rimettere le cose a posto. Pezzo dopo pezzo il Comune si smembra perdendo tanti elementi che in questi ultimi anni l’avevano qualificato come realtà locale molto sopra la media dei suoi “colleghi” under-15mila abitanti. Chiusi sportello-lavoro e InformaGiovani, riduzione dell’orario del centro di prenotazione sanitaria, chiusura dell’Ufficio comunale Informazioni e Promozione (effetto dei tagli alla Pro Loco) sono solo alcune delle novità recenti che, come detto, giorno dopo giorno aumentano.
Questa, in sintesi, la situazione di Castiglion Fiorentino, comune che oltre a sperare di risolvere prima o poi la questione Sadam e l’emergenza occupazionale dovrà probabilmente riabituarsi ad un ruolo di secondo piano, almeno per quanto riguarda il protagonismo del pubblico, nello scenario della Valdichiana. Forse non sarà il solo, perchè il giogo del non poter spendere è buono per tutti.
Un vero peccato.