Nessuna stagione teatrale, proprio nell’anno del centenario dall’apertura. E’ la notizia che si legge stamani sulla stampa locale, effetto del deficit economico del Comune di Castiglion Fiorentino. Arriverà quindi il secondo “stop” dopo quello visti nel 1984, in una storia che era partita nel 1911 per la storica struttura di Via Trieste. Questa almeno sembra sia la volontà del Commissario Prefettizio Rosalba Guarino che avrebbe comunicato la decisione a Alberto Spurio Pompili, fino all’anno scorso direttore artistico. Non trattandosi di un “servizio essenziale” la decisione ha pienamente senso ed è fondata su quanto previsto dalla legge.
Un vero peccato però per la città che perderebbe un punto di riferimento importante: negli ultimi anni in particolare il teatro castiglionese si era notevolmente rilanciato, con stagioni di alto livello e un discreto successo di pubblico, ma aveva anche svolto un ruolo sociale importante divenendo sede di incontri, presentazioni, congressi, dibattiti.
Proprio in quella struttura ricordiamo le infuocate assemblee del Comitato Tutela Valdichiana e la presentazione del progetto di riconversione della ex-Sadam da parte di Maccaferri.
L’idea originaria del Teatro nacque da un gruppo di cittadini castiglionesi che nel 1886 dettero vita a una Società Accademica, il nuovo teatro venne iniziato nel 1889 su progetto degli ingegneri Olinto Perticucci e Paolo Bertelli; purtroppo problemi finanziari ne ritardarono il completamento e il teatro venne inaugurato solo nel 1911.
Dopo la chiusura del 1984 fu ristrutturato e riaperto nel 2000.
E pensare che, all’indomani delle elezioni della scorsa primavera, si era persino sentito parlare dell’inaugurazione di una piccola saletta per il cinema. Sarebbe stata una grande “riconquista” per Castiglioni, ma l’ipotesi svanisce sotto i colpi della difficile situazione economica.
L’unica soluzione, a questo punto, è sperare nell’iniziativa di qualche benefattore e/o mecenate che possa coprire almeno i costi di una stagione “minore”, con eventi di piccola portata visto che per quella teatrale ormai è troppo tardi, ma consentirebbe di mantenere comunque in vita la struttura.
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