{rokbox title=| :: |}images/ademi.jpg{/rokbox}Cesare Battisti è stato condannato da un tribunale italiano, in via definitiva all’ergastolo, ed è giusto che possa ritornare in Italia e scontare la sua pena. Comunque vada a finire però la vicenda Battisti, l’Italia ha perso parte del suo peso politico sullo scacchiere internazionale. Quando il premier Berlusconi si vanta di avere amici molti dei leader mondiali e conduce una politica estera personalistica, di fatto fa capire che è lui a occuparsi di questo dicastero, a prescindere dai ministri che ci passano.
Nelle normali relazioni tra pesi democratici non funziona sempre cosi, perché altrimenti i ministri degli esteri non esisterebbero e quando esistono sono delegittimati e presi poco in considerazione.
L’economia del Brasile attualmente occupa il decimo posto al mondo, mentre quella italiana si posizione ed arranca al tredicesimo posto. Attualmente il paese che esporta di più in Brasile è la Germania, che copre da sola quasi il 35% dei beni importati UE da parte del Brasile, seguono poi Italia, Francia e Regno Unito. Questo paese considerato tra le economie più dinamiche ed emergenti del pianeta, ha assunto nell’ultimo decennio un peso ed un autonomia sicuramente da ammirare. È riuscito ad alzare la voce persino con gli USA quando ci sono state diatribe sul commercio e la produzione del cotone, che vedeva il paese sud americano svantaggiato a causa dei dazi doganali statunitensi. Si è mosso in modo autonomo insieme alla Turchia per cercare una mediazione con l’Iran. È un paese che sta assumendo un peso sempre maggiore in Africa, oltre ad affermare il proprio ruolo protagonista in America Latina.
Quindi la vicenda di Battisti, si inserisce in un quadro di affermazione del ruolo e del peso internazionale del Brasile a spese dell’Italia. D’altronde a Lula come presidente uscente e anche alla classe politica brasiliana non si poteva presentare occasione migliore. Un paese del G8 che chiede un’estradizione, dando quasi per scontato che il suo peso geopolitico avrà la meglio, e il Brasile che forte della sua nuova posizione di forza si può permettere di negare. A dimostrazione di ciò è arrivata anche la posizione della UE che ha nettamente sottolineato di come questa sia una questione puramente bilaterale, scaricando di fatto l’Italia e togliendole uno scudo diplomatico come quello targato UE.
L’Italia, attraverso parlamentari e altri politici, sta ipotizzando il congelamento della ratifica del trattato di difesa con il Brasile, mentre arrivano irritate reazioni da membri di governo brasiliani che reclamano la sovranità del paese nelle decisioni e non ammettono da nessuno ingerenze sul loro sistema politico giudiziario. D’altronde verrebbe da chiedersi: Come mai l’Italia è riuscita solamente dopo tantissimi anni di ottenere l’estradizione di Battisti dalla Francia? E perché non ha minacciato di interrompere accordi commerciali e militari con la Francia pur di riaverlo?
Forse Battisti farà ritorno in Italia a scontare la sua penna. In questa vicenda il Brasile ne è uscito con un aumento di peso internazionale, affermando il cambiamento dello scacchiere internazionale, dove l’Italia sta lentamente cedendo il passo. E fu cosi che gli italiani scoprirono che il Brasile non è solo terra di calcio e carnevale, ma anche una potenza planetaria da trattare alla pari.
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