{rokbox title=| :: |}images/googlecar.jpg{/rokbox}Numerose ci giungono in questi giorni le segnalazioni di avvistamenti a Cortona di una delle ormai celebri Google Car. Provviste di una specie di periscopio montato sulla tettoia alto circa un metro e mezzo con in cima ben 11 fotocamere, le inconfondibili Google Car pattugliano le strade di mezzo mondo catturando ogni 10 – 20 metri immagini a 360 gradi sul piano orizzontale e a 270 su quello verticale.
Una volta acquisite, le foto sono elaborate da Google allo scopo di rendere irriconoscibili i volti, le targhe delle auto e qualunque informazione utile a risalire all’identità della persona. Dopodiché entrano a far parte dell’immenso archivio liberamente consultabile tramite il servizio Street View che consente in modo avveniristico di “passeggiare” virtualmente per le vie del nostro amato pianeta. E così è possibile ad esempio ripercorrere con gli occhi i percorsi di un viaggio passato oppure avere un’anteprima di un luogo prima ancora di visitarlo oppure ancora osservare da un punto di vista decisamente originale le ambientazioni esterne dei nostri film preferiti.
Ma non sono tutte rose e fiori. E’ di pochi giorni fa la notizia secondo la quale il Garante della Privacy ha intimato a Google di fermare l’acquisizione di dati personali. Pare infatti che Big G abbia accidentalmente intercettato e memorizzato tramite le suddette Google Car i cosiddetti “payload data” che non sono altro che pacchetti di dati trasmessi da reti wi-fi non protette incontrate durante il cammino. Dati che potrebbero potenzialmente contenere di tutto e quindi anche informazioni personali. In Germania non va meglio: sono centinaia di migliaia i cittadini tedeschi che hanno chiesto tramite un apposito servizio messo in piedi da Google dopo le proteste di rendere irriconoscibili le proprie abitazioni.
Mettendo da parte le polemiche, a mio avviso esagerate, il servizio Street View rimane per Cortona un’ottima vetrina sul mondo. Abbellite quindi il più possibile il vostro angolo di casa e sorridete 🙂
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