Si è conclusa in tarda serata l’attesa Assemblea Comunale del Partito Democratico di Castiglion Fiorentino, prima importante tappa della “ripartenza” dei democratici verso il prossimo appuntamento elettorale comunale. Come previsto l’assemblea, composta da circa 70 membri, è stata chiamata anche all’elezione del nuovo Segretario Comunale per il quale erano due le candidature scaturite negli ultimi giorni, entrambe senza particolari esperienze politiche precedenti.
La prima, quella di Paolo Filippi, era ricollegabile maggiormente alla nuova componente Area Democratica, mentre Antonio Aurilio, consigliere comunale nell’ultima legislatura, era caldeggiato principalmente dalle restanti anime del partito. Alla fine si è imposto Aurilio, con un margine di soli 5 voti: 31 contro 26. Aurilio guiderà quindi il partito nei prossimi mesi, indubbiamente cruciali per ricostruire dopo le dimissioni di Cesarini e il default comunale, un centrosinistra vincente per la prossima primavera
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Apprendo, con nessuna sorpresa, l’ufficialità di quello che già da tempo tutti sapevano.
Circa la puntuale cronaca, nulla da eccepire; tuttavia un’espressione, che definirei giornalisticamente intrigante, suscita curiosità: le “restanti anime del partito”. Chi saranno mai costoro? Non Area Democratica, apprendiamo; ma allora chi? Chi è ancora così forte, nel PD di Catiglion Fiorentino, da poter imporre i propri uomini e la propria linea? Chi controlla ancora il partito più forte del paese, a dispetto dell’ambiziosa, ma minoritaria, Area Democratica?
Eppure, a pensarci bene, mi verrebbe da concludere che tutti sanno anche questo …