{rokbox title=| :: |}images/italia150/altierospinelli.jpg{/rokbox}
Anzichè un personaggio che ha contribuito a rendere famosa l’Italia, io ne segnalo due che secondo me hanno redatto un opera molto attuale: Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Questi due signori realizzarono “Per un’Europa libera ed unita- progetto d’un manifesto”, universalmente noto come il Manifesto di Ventotene. Opera che esce clandestinamente in versione manoscritta nel 1941 dall’Isola in cui Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi si trovano al confino.
E’ scritto a quattro mani dai due amici, la cui matrice politica è diversa: Spinelli proviene dal Partito Comunista Italiano, ne viene espulso nel 1937, poi dal 1970 al 1976 è commissario della Comunità Economica Europea contribuendo alla nascita dell’unione, nel 1979 viene nominato all’unanimità nel primo Parlamento Europeo in rappresentanza del nostro paese; Rossi è un dirigente di Giustizia e Libertà ed allo scioglimento del Partito D’Azione confluisce nel Partito Radicale. Il manifesto è un testo storico del federalismo europeo, è animato da una grande ansia di pace, che gli stati nazionali siano in piena guerra mondiale e che non siano stati in grado di garantire la pace è la dimostrazione che i nazionalismi non reggono la sfida della pacificazione dei popoli. La pace e la cooperazione si possono mantenere soltanto attraverso un nuovo ordine, una Federazione Europea cui spetta anche il compito di dare vita a una terza via che sia alternativa al capitalismo ed al comunismo. La ricetta per superare i nazionalismi, recita il manifesto, va ricercata nella creazione di un organismo sovranazionale, esterna ai partiti tradizionali, estranea alle lotte politiche a livello nazionale, e capace di distinguere il progresso dalla reazione non più sulla base di criteri di democrazia o di socialismo ma lungo la sostanziale nuovissima linea che divide culture politiche ormai superate. In altri termini alla natura aggressiva degli Stati Nazione occorre contrapporre una forza sovranazionale e federalista, in cui le ricchezze avrebbero dovuto essere redistribuite e il governo sarebbe stato deciso sulla base del suffragio universale. Una terza via tra il capitalismo ed il comunismo capace di evitare gli errori di entrambi questi modelli e che avrebbe permesso all’ordinamento democratico ed all’autodeterminazine dei popoli di assumere un valore concreto. Certo il manifesto di Ventotene è vecchio e fino ad oggi è stato anche sconfitto. Ma se vogliamo che l’Europa abbia un futuro, è proprio a quello spirito di integrazione che si deve fare riferimento per compiere il passo avanti che può salvarci. Teniamolo stretto dunque il manifesto, vecchio si, da rottamare no. Grazie Altiero e grazie Ernesto
Valter Lupetti
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…