Per chi ha vissuto quel febbraio di oltre 50 anni fa il paragone potrà sembrare esasperato, e non ha torto, perché un’ondata di gelo e neve andrebbe giudicata solo a posteriori.
Tuttavia, tecnicamente, dall’analisi dei modelli matematici e dal confronto con quel singolare evento del passato, le somiglianze sono tante ed in particolare un paio: l’afflusso di aria gelida di origine siberiana attraverso l’est Europa (già nel freezer da diversi giorni) e la genesi di un ciclone mediterraneo che sarà capace di creare una “pericolosa miscela” con aria più temperata e umida proveniente dal settore meridionale del Mediterraneo.
Il mix porterà molto probabilmente a conseguenze meteorologiche piuttosto pesanti, prima per gran parte dell’Italia settentrionale e da martedì per quasi tutto il centro.
La Val di chiana potrebbe vedere le prime nevicate proprio tra martedì e mercoledì con accumuli nevosi di qualche centimetro che potrebbero interessare anche la vallata. Giovedì e venerdì si assisterà ad una ulteriore intensificazione del freddo con valori vicini allo zero anche durante le ore del giorno e ancora possibili nevicate sino al piano. Da sabato i fenomeni dovrebbero esaurirsi e lasciare spazio a delle schiarite ma l’elemento “raggelante” sarà il freddo intenso con minime che potrebbero avvicinarsi, se non varcare, la soglia dei -10°C. Tale situazione potrebbe perdurare per molti giorni; dalle proiezioni modellistiche attuali la prima decade di febbraio pare seriamente compromessa.
Nell’ipotesi che questa previsione venisse rispettata, i disagi sarebbero inevitabili. Sarebbe perciò auspicabile che ci preparassimo a questo evento facendo moderate scorte di alimenti e cominciando a pensare di limitare il più possibile i movimenti in automobile durante buona parte della prossima settimana, anche se opportunamente equipaggiati per ghiaccio e neve.
Quello che sembrava un inverno anonimo, segnato dalla siccità, potrebbe adesso essere marchiato da un’ondata di freddo di portata storica.
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