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Albergo Wave… “Piccolo festival antico”

Albergo Wave è iniziato. Tanto bella la Valdichiana e, quale luogo – figurato – migliore di Valdichiana Oggi per fare quest’affermazione, ma le ruote della mia carretta si sono fuse nelle salite e curve mozzafiato di Oliveto e nei parcheggi sterrati del festival che alle 18 quando sono arrivata erano ben visibili e identificabili, ma dopo cena c’era bisogno di una lampada a infrarossi per evitare di infilarmi in qualche burrone. E contro ogni previsione non mi sono persa, impavida e sicura, in tutte le mie peregrinazioni. Che fai non lo fai un saltino anche a Foiano a vedere i Pooh? Ieri sera mi mancava solo di piazzarci una tenda.

 

Per il campeggio ho provato a chiamare Chi l’ha visto, ma senza risposta.

Arezzo Wave senza campeggio mi fa strano, ma visto la desolazione di quello dell’anno scorso con 3 tende all’attivo forse hanno fatto bene a risparmiare i campi di Civitella. Anche se io mi sarei attrezzata a dovere, stile safari anni ’20 con aggiunta di tv al plasma, cuoco e aria condizionata. Andava bene anche Villa Oliveto in alternativa.

La mia giornata da pallina da ping pong è iniziata ieri mattina ad Arezzo alla sede dell’Associazione industriali dove si teneva il Summit sui diritti e sulle nuove tecnologie. Sembrava di essere al G8: il dibattito era incentrato sui nativi digitali, il digital divide, l’e-commerce, opportunità e pericoli delle nuove tecnologie, la tutela dei diritti ecc.

Tutti argomenti d’attualità, importanti per coloro che già operano nel settore online, per le aziende che vogliono ampliare la loro offerta e per quelle aziende dell’industria culturale che si devono difendere dalla proliferazione dei contenuti online. Diritto d’autore a me molto caro per quei 3 libri in fase di work in progress “ammuffimento” nel mio pc, ma completamente finiti nella mia testa.

Ieri pomeriggio zanzare a parte e diritti d’autore lasciati agli autori mi sono divertita a villa Oliveto ad ascoltare la “chiacchierata” tra Eraldo Pecci che presentava il suo libro “Il toro non può perdere”, Gianpaolo Ormezzano, Marco Mathieu che più che moderare era personalmente coinvolto dai ricordi sportivi e il “deus ex machina” Ciccio Graziani. Mai avrei pensato da profana dello sport di riuscire a stare sveglia, lo ammetto, e invece i loro aneddoti sul Toro, sulla nemica Juventus pigliatutto ci hanno fatto immedesimare in un’ altra epoca, in un altro sport e in un altro modo di fare giornalismo. E non poteva essere più intempestivo lo squillo del telefono di uno spettatore al suono di “O fiorentina”. Io dal canto mio ho guardato bene da dire che ero juventina: avrei rischiato il linciaggio.

E questo è tutto sulla giornata di ieri. Passo e chiudo.

Oh scusate dimenticavo: questo è un festival musicale, con tutti questi eventi, incontri avevo perso un po’ il filo. I concerti sia del second stage che del main stage si sono susseguiti con un certo successo, I ministri hanno inziato verso le 23.30 e hanno impedito ai presenti di congelarsi. Tra le zanzare del pomeriggio e l’escursione termica serale meglio indossare, pantaloni, maglina, felpa e converse ai piedi, la mia divisa tipica da Arezzo Wave. La gente, nonostante le feste paesane in giro, i Pooh all’Outlet e la novità della trasferta, non era poca e sospetto la maggioranza fossero del loco. Quando gli aretini si muovono vedi più macchine che persone.

Albergo Wave Festival se ha perso in aretini ne ha guadagnato in accoglienza della gente del posto, anziani, piccoli, giovani un po’ come erano i primi Arezzo Wave e un po’ come piace a me e per fortuna senza quell’aria di politicamente corretto che respiravo l’anno scorso allo Stadio. Direi tutto un po’ più verace eccetto l’organizzazione per i parcheggi che ricordava un areoporto. E verso l’una e mezzo Albergo iniziava a chiudere le serrande in contemporanea ai miei occhi e lo Sugar ha iniziato a riempirsi del tutto, un po’ meno di mercoledì sera, ma età media un po’ più variegata.

E oggi si rinizia. Alle 15 tutti vestiti anni ’50 a Mario hair art all’ex standa, l’ex ministro Fabrizio Barca intervistato a Villa Oliveto, le performances pomeridiane alla stazione di Arezzo dei i danzatori di Sosta Palmizi, Spazio Seme e la compagnia MM2 di Philadelphia (USA). E i tanti concerti della giornata con Special Guest Marta sui Tubi alle 23.

Cecilia Falchi

30enne Blogger per sopravvivenza mentale e precaria per scelta altrui. Spontanea nel suo essere assurda, sembra uscita da un'illustrazione di "Mary Poppins", ma respira sarcasmo come un personaggio di Woody Allen. Calamita vivente per i guai. Il suo motto è "Domani è un altro giorno... speriamo parta la macchina"

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