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Aggiungi un giorno al Festival

Pensiamola così: 4 giorni erano troppo pochi e in effetti le “5 giornate” di Arezzo Wave 2013 suona più scenografico. Ieri a pranzo un tifone si era abbattuto sul mio giardino e per tutto il primo pomeriggio la pioggia aveva continuato a rinsaldare l’idea che quest’estate sia sul serio maledetta, i concerti di Downtown Arezzo ad Arezzo Factory si erano fermati per la pausa pranzo e dopo il diluvio universale il da farsi era incerto. Alle 17 avevo già pronte ai piedi le mie bellissime Galosce – per alcuni Calosce – trasparenti quando è arrivato l’annuncio ufficiale del rinvio dei concerti dei Samcro, Sisyphos, Band Sonicbids, Granturismo e Massimo Zamboni con “I 30 anni di ortodossia” al pomeriggio di lunedì 15 luglio.

Ho anche pensato di essere stata un po’ corresponsabile del fatto visto la gufata del tempo che avevo tirato ieri, ma forse non sono così tanto potente.

L’atmosfera che si respirava l’anno scorso al Parco Pionta era ciò che più di vicino mi ricordava il vero mood di Arezzo Wave quando da adolescente percorrevo a piedi i 500 metri da casa mia e passeggiavo per le tantissime bancarelle dello stadio in attesa dei concerti. L’anno scorso il Main Stage mi aveva un po’deluso, forse troppo ancorata ai miei ricordi pre-esilio, ma al Pionta avevo ritrovato quella voglia di libertà e allegria del Festival che pensavo fosse oramai persa. Per cui non vedo l’ora di vedere se anche quest’anno risparmierò il mio criticismo a favore dell’ex Psyco Stage. Bisognerà aspettare lunedì pomeriggio però.
Per fortuna che almeno ieri sera il brutto tempo non ha rovinato i miei piani: notte bianca ad Arezzo con negozi aperti e tantissimi appuntamenti per tutto il centro storico e forse i miei piani non erano molto originali visto che praticamente tutt’Arezzo era spalmata per il Corso Italia.
Ero parecchio curiosa di vedere gli allievi della scuola di Circo di Torino Flic arrivati per CircoWave e dopo essermi per sbaglio persa per due volte dentro lo stesso negozio, il mio senso dell’orientamento non è più quello di una volta, ho ritrovato la strada e a metà del Corso Italia all’altezza dello svincolo per Sant’Agostino ho assistito allo spettacolo circense che era iniziato verso le 22.30. Sui trampoli Andrea, e poi la trapezista Gloria, Rachele specializzata in verticalismo e Hula Hoop e Angelica che suonava la fisarmonica cantavano e intrattenevano il pubblico. I bambini ovviamente erano in estasi. Alla loro squadra oggi si aggiungono altri due componenti per aumentare i numeri e per migliorare lo spettacolo. Se avessi 6 anni probabilmente mi farei insegnare un paio di trucchetti con l’Hula hoop che non mi è mai ruscito di far girare più di una volta. Dalle 18 alle 23 per questi 3 giorni si esibiscono presso l’aera del festival all’Albergo e la mattina in giro per Arezzo.
Cambiando registro stamani vado ad aggiornarmi sugli effetti delle nuove tecnologie sul diritto d’autore, mi venisse voglia finalmente di scrivere un libro, all’incontro ” Italia 2020: nuovi diritti per una nuova comunicazione” all’Associazione Industriali di Arezzo in via Roma 2.
Il Festival si trasferisce poi ufficialmente ad Albergo City eccetto l’appuntamento mattutino con Danzawave alle Logge Vasari e il workshop di danza Contact Improvisation a Spazioseme via del Pantano. Chi ha assistito l’anno scorso ai loro seminari e alle loro performance al Parco Pionta e per le vie del centro non potrà mancare. Allo Psycho Stage all’Albergo dalle 16 si riparte con la musica Surfin’ Monkeys, Subwayunderthesea, Swordfish project, B:due, C+C= Maxigross. E dopo questi scioglilingua al Main Stage all’ora di cena invece si esibiscono La rappresentante di Lista, gli Etruschi from Lakota che secondo il mio umilissimo parere non sono per niente male, i Rangleklods e i Ministri alle 23. L’ingresso dopo le 20 è a pagamento. Chi poi non ha problemi di sonnolenza c’è l’ ElettroWave con Dj Danny Daze e ovviamente Luca Agnelli che ad Arezzo non ha bisogno di presentazioni come dimenticare che 13 anni orsono in piena fase adolescenziale la domenica pomeriggio il mio motto era ” Alla consolle c’è Luca Agnelli”.
Reminiscenze a parte per chi fosse in zona Oliveto alle 18.00 “il Toro: un perenne dopoguerra” con Gianpaolo Ormezzano, Eraldo Pecci e Francesco Graziani. Modera Marco Mathieu. E grazie alla cartina del comune di Civitella donata da Arezzo Wave nel press kit non mi dovrei perdere. Come ieri non doveva piovere.

Cecilia Falchi

30enne Blogger per sopravvivenza mentale e precaria per scelta altrui. Spontanea nel suo essere assurda, sembra uscita da un'illustrazione di "Mary Poppins", ma respira sarcasmo come un personaggio di Woody Allen. Calamita vivente per i guai. Il suo motto è "Domani è un altro giorno... speriamo parta la macchina"

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Cecilia Falchi

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