Leggo oggi sulla stampa locale e nazionale un comunicato congiunto dei principali sindacati di polizia contro la proposta di un drammatico piano di ridimensionamento delle forze dell’ordine. Si parla della chiusura di una dozzina di commissariati; della cancellazione di quasi tutte le squadre nautiche e di una ventina di presidi della Stradale; via anche la maggior parte delle sezioni della polizia postale, per lasciare aperte solo quelle dove sono presenti le Corti d’Appello; sforbiciata anche alle scuole di formazione degli agenti, infine dovrebbero essere eliminati una trentina di presidi della Polfer in tutta Italia.
Voci di corridoio, seppur senza alcuna conferma ufficiale, riferiscono che tra questi ultimi potrebbe essere ricompreso anche il presidio Polfer di Terontola (ricordo che quello di San Giovanni Valdarno e’ già stato soppresso).
Voglio dire subito, in maniera netta ed inequivocabile, che qualora queste voci risultassero veritiere, il sottoscritto si opporrà con tutti i mezzi a disposizione e in ogni sede competente.
Nei miei lunghi anni da amministratore mi è già capitato più di una volta di dovermi scontrare con la cecità di una burocrazia statale incapace di comprendere i problemi reali del Paese e protesa soltanto ad una sterile logica del risparmio sulla pelle delle persone. Devo dire però (e se qualcuno dovesse offendersi, pazienza) che questa eventuale decisione batterebbe di gran lunga tutte le altre nella speciale classifica delle migliori sciocchezze.
Infatti, proprio in un momento in cui i cittadini, le famiglie e le imprese chiedono a gran voce maggiore sicurezza, cosa si fa? Si diminuisce la presenza delle forze dell’ordine sul territorio nazionale e si lasciano sguarnite piazze, strade e stazioni ferroviarie.
Verrebbe da riderne di gusto, se non ci fosse da piangere.
Aldilà della questione generale, annuncio che nelle prossime ore mi metterò in contatto col Prefetto ed il Questore di Arezzo chiedendo che esprimano il loro autorevole parere negativo ad ogni ipotesi di soppressione del presidio Polfer di Terontola. Allo stesso modo intendo scrivere a tutti i parlamentari aretini, di ogni colore politico, perché facciano sentire la loro voce per scongiurare questa decisione. Infine lancerò un appello anche al neo Ministro Maria Elena Boschi. Sono certo che, prima di tutto come membro di un Governo che vuole ridare speranza al nostro Paese e in secondo luogo come aretina, vorrà prendere a cuore un appello che non è frutto di campanilismo, ma che vuole semplicemente farsi portavoce della sacrosanta esigenza di sicurezza di tutti i cittadini di questo territorio e delle centinaia di migliaia di turisti, provenienti da ogni parte del mondo, che vengono a visitarlo, molti dei quali, e’ giusto sottolinearlo, utilizzano per i loro spostamenti proprio quelle linee ferroviarie che forse qualcuno vorrebbe sguarnire dai necessari controlli.
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Il bisogno di sicurezza è sacrosanto, ma nella classica logica della conservazione a tutti i costi abbiamo stazioni dei carabinieri e della polfer a mezzo servizio in tutto il nostro territorio. Dopo le 8 di sera il deserto.... e durante il giorno visto il sempre più esiguo numero di personale, presenza sul territorio impalpabile e controlli solo su chiamata del personale ferroviario.
Se si chiama il 112 dopo le 8 di sera risponde Città della Pieve e maliconicamente chi ti risponde dice che c'è una sola pattuglia in giro per coprire l'intera area della valdichiana sud e che, appena possibile (forse entro un ora), verrà a verificare la tua segnalazione.
Allora va bene protestare con il prefetto ed il questore ma non per mantenere uno status-quo che non garantisce sicurezza a nessuno. Serve un nuovo modello che invece che dividere le risorse in mille rivoli, alla fine inefficaci, li concentri in un piano sostenibile che abbia come primo obiettivo la garanzia della sicurezza per i cittadini e non qualsiasi altra logica territoriale insensata; se la battaglia sarà in questa direzione, sarò con il mio Sindaco per sostenerlo nella sua battaglia.....il resto è noia!