Matteo Antoniello è l’executive chef dell’Hotel Posta Marcuccidi Bagno Vignoni (Si) oggi di proprietà della famiglia Costa, celebri imprenditori alto atesini nel mondo dell’ospitalità.
Per la nostra rubrica ‘Visti da vicino’ siamo andati a trovare il giovane executive chef emergente Antoniello nel suo ‘sancta santorum’.
«Matteo da quanndo tempo sei all’Hotel Posta Marcucci?»
«Da settembre 2017, passando prima per l’hotel La Perla di Corvara, l’altro hotel della famiglia Costa»
«Qual è il piatto al quale sei particolarmente legato?»
«Senza dubbio la parmigiana di melanzane, piatto semplice, gustoso e versatile. Ci sono legato anche sentimentalmente, mi evoca ricordi felici delle feste in famiglia, della nonna che la preparava. E devo dire che negli anni mi sono divertito a presentarla in diversi modi e consistenze»
«Dall’antipasto al dessert quattro piatti must del ristorante del Posta Marcucci?»
«Iniziamo con lo Sgombro al mojito per poi passare al Risotto alla mortadella, pistacchi di bronte e sfusato amalfitano candito. A seguire Trancio di branzino, carote allo zenzero, latte di cocco e cipolla di Certaldo marinata e per concludere Namelaka alla mela, streusel alla cannella, pinoli sabbiati e uvetta alla vaniglia, uno strudel rivisitato»
«Come definiresti la tua cucina?»
«Semplice ma versatile, tradizionalista ma con un occhio rivolto all’innovazione, soprattutto rispettosa delle materie prime»
«Un prodotto che non manca mai nella dispensa del Posta Marcucci?»
«Il pomodoro San Marzano dell’agro nocerino sarnese, marchio DOP e le alici di Cetara, che ci arrivano in barili di legno sottosale, per poi essere lavate e conservate sott’olio di oliva»
«L’obiettivo futuro di Matteo Antoniello?»
«Il primo obiettivo è continuare a cucinare con amore e passione per rendere felice chi assaggia la nostra cucina e poi se proprio dovrei esprimere il mio sogno nel cassetto è quello di ricevere in futuro un riconoscimento importante, che possa essere della Guida Michelin. Chi vivrà vedra»
di Claudio Zeni
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