Un viaggio nel pianeta della grappa trentina non può che iniziare da Santa Massenza, un ridente paesino affacciato sull’omonimo lago, erede di una tradizione centenaria di distillatori, che mantiene ancor oggi il primato di massima concentrazione di distillerie, non a caso definito a pieno titolo con il nome di ‘Capitale della grappa’. Qui, fino agli anni ’80 erano presenti ben tredici distillerie, dove la maggior parte dei duecento abitanti del paese erano intenti a riempire giorno e notte le caldaie di legna di pino per vedere successivamente uscire le prime gocce di grappa. Oggi le distillerie funzionanti non superano le dita di una mano e, caso strano, quelle che abbiamo qui visitato sono tutte con tutte sotto un unico cognome: Poli. Prima tappa del nostro viaggio è la distilleria di Francesco ed Alessandro Poli, padre e figlio che dal 1998 coltivano i loro vigneti in agricoltura biologica applicando qualche anno dopo anche i principi della viticoltura biodinamica. A pochi metri dall’azienda di Francesco ed Alessandro Poli si trova la distilleria Maxentia di Enzo e Valerio Poli, padre e figlio che hanno titolato la loro distilleria all’antico nome di Santa Massenza. Al padre Casimiro è intitolata la distilleria di Bernardino Poli, che lavora le vigne di propria proprietà, trasferendo l’impegno nella piccola distilleria artigianale per ricavare grappe di monovitigno e una serie di grappe aromatiche alle erbe officinali. Altra distilleria che vede alla guida padre e figlio è quella di Giovanni e Graziano Poli, che tra le varietà di prodotti proposti annoverano una squisita grappa alla genziana. Lasciata Santa Massenza altra tappa del nostro viaggio del ‘gusto’ è il borgo di Pergolese per visitare la distilleria Fratelli Pisoni con capo il padre Arrigo. I Pisoni, allievi del rinomato Istituto Agrario di S. Michele all’Adige sin dalla sua fondazione (1874), hanno da sempre prestato la massima attenzione alla qualità dei prodotti, coniugando la tradizione e la storia alla ricerca e all’innovazione con particolare attenzione in questi ultimi anni al biodinamico. Ultima tappa del nostro viaggio è la distilleria Marzadro a Brancolino di Nogaredo, che ha visto l’inizio della sua attività nel lontano 1949 con Attilio Mardadro e la sorella Sabina. La famiglia Marzadro, oggi allargata a tre generazioni con Stefano ed il figlio Alessandro, Andrea e Anna,ha conservato intatto il patrimonio di tradizioni con grande impegno e professionalità ponendosi sul mercato come azienda dinamica in continuo aggiornamento ed evoluzione. La maggior parte dei prodotti delle aziende da noi visitate possono fregiarsi del simbolo del tridente stampato sulle bottiglie dell’Istituto di Tutela della Grappa Trentina, che attraverso regole di autodisciplina e controlli certifica la produzione tipica della grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine e con la dicitura “Trentino Grappa”. Dove mangiare: Al Volt di Riva del Garda; Osteria Le Servite di Arco. Dove dormire: agriturismo Acquastilladi Graziano Poli ad Arco.
Claudio Zeni
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