Gabbiano 3.0 di Marina di Grosseto è il nuovo capitolo di una storia di successo lunga tredici anni: la storia della giovane iniziativa imprenditoriale allacciata all’amore per il territorio di Riccardo e Marco Tomi, cugini e soci, che hanno aperto in precedenza il Gabbiano Azzurro, stabilimento balneare e ristorante, la pizzeria Gabbianella e il Longue Bar il Gabbianino.
“Abbiamo aperto il Gabbiano 3.0 nel marzo 2018 con già un occhio verso il futuro – sottolineano i Toni – oggi con lo chef Alessandro Rossi abbiamo unito le idee per proporre una linea ancora più improntata sulla diversificazione. Vogliamo essere una tappa di eccellenza gastronomica per tutti coloro che partono da lontano per venire a mangiare da noi, curiosi e desiderosi di mangiare bene”.
Nonostante la sua giovane età (ventinove anni) Alessandro Rossi (nella foto) ha alle spalle una brillante storia professionale con prestigiose esperienze, a partire da Filippo Gervasi a Firenze fino a Villa il Selvatico di Roncade (Tv), nel cui intermezzo annovera nel novembre 2016 l’arrivo della prima stella Michelin alla Leggenda dei Frati.
“Il mio arrivo al ristorante Gabbiano 3.0 è iniziato con una consulenza del marzo 2019 – ricorda lo chef Rossi – le mie idee piacquero alla proprietà e di conseguenza trovammo subito l’intesa per lavorare assieme, in una location che, a mio avviso, ha grandi potenzialità”.
Gabbiano 3.0 è così il nuovo capitolo di Alessandro, tornato in Toscana per proporre una cucina ricca di contaminazioni ed esplorazioni, legata si alla tradizione ma con tanta creatività e contaminazioni studiate e mai banali.
Un ‘Viaggio gourmet a tavola’, nella suggestiva ed accogliente location del Gabbiano 3.0, nel rispetto delle nuove normative Covid-19, può iniziare con alcune delizie mignon servite su sassi e la pagnotta integrale e focaccia ai sette cereali accompagnati dall’olio Ceccatelli biologico e dal lardo lavorato a crema, da spalmare sul pane caldo.
Da una carta studiata, che fin dalla sua lettera esprime piacevoli sensazioni, il ‘viaggio’ può proseguire con le Cappesante, mandorle, funghi erbe, alle quali far seguire alcuni ‘must’ dello chef: Lumache con erbe spontanee e fois gras e Piccione con salsa al Morellino.
Ad anticipare il dessert una deliziosa pasticceria inglobata in una grande bolla di vetro, che invita subito il commensale a pescare al suo interno le varie praline.
Un ‘viaggio’ goloso che è d’obbligo chiudere con la suggestiva proposta del dessert Caffè, capperi e maggiorana, una delizia che rimane anch’essa indelebile nella mente dell’ospite.
di Claudio Zeni
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