Il 24 aprile Sandro Bottega ha tenuto al Politecnico di Milano una lezione sul marketing del vino. Nel pieno rispetto del lockdown la lezione si è tenuta in via telematica. L’imprenditore, davanti alla videocamera del computer ha parlato a 70 manager, partecipanti all’International Master in Luxury Management, supportato anche da Prada Group.
Gli argomenti trattati hanno ovviamente tratto spunto dalla case history di Bottega S.p.A., cantina e distilleria, con una forte propensione all’export. Il punto forte sono state le modalità di approccio al mercato del lusso, che per essere vincenti devono fare perno su tre elementi fondamentali: qualità, innovazione e immagine.
Di seguito alcuni passaggi dell’esposizione di Sandro Bottega: “La qualità è un valore assoluto che sta alla base dell’attività produttiva. Non ci sono scorciatoie, sono necessari investimenti importanti e rispetto dei tempi dettati dalla natura. L’innovazione è la capacità di creare qualcosa di inedito, che non va in contrasto con la tradizione ma ne sviluppa aspetti ancora inesplorati. L’immagine, attraverso il packaging e la cura estetica dei dettagli valorizza il prodotto, catalizzando l’attenzione del consumatore e consentendogli di apprezzarne la qualità. I tre elementi di cui sopra, qualità, innovazione e immagine, sono il cemento su cui si costruisce la reputazione di un’azienda e di una cantina in particolare.”
L’emergenza Coronavirus ha avuto un suo spazio, e non poteva essere altrimenti, al termine della lezione. L’imprenditore ha allargato il campo, non limitandosi al mondo del vino, ma spaziando sulla necessità di uno sviluppo economico su scala globale all’insegna della sostenibilità.
Con queste parole ha quindi chiuso il suo intervento: “Questo virus deve portarci a capire che abbiamo vissuto al di sopra di quello che la terra ci può dare. I cambiamenti climatici ne sono stati una drammatica conseguenza. Troppo consumo di energia, troppi viaggi, troppa carne, troppo cibo, troppa plastica, danni inestimabili all’ambiente e agli ecosistemi, crescita sostenibile ancora limitata. Il tutto governato da una politica cieca che non ha mai saputo decidere nell’interesse della popolazione, ma è sempre stata asservita alle esigenze dell’economia. Si è trattato di un errore imperdonabile, che stiamo pagando con gli interessi, ma che proprio l’emergenza Coronavirus potrebbe correggere, imponendo un cambio di passo.”
di Claudio Zeni
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