A cinquant’anni dalla morte di Giovannino Guareschi, avvenuta a Cervia il 22 luglio 1968, l’Associazione Alteo Dolcini dedica un doppio omaggio allo scrittore italiano più tradotto e più letto al mondo. L’autore della saga di Peppone e Don Camillo è celebrato a Predappio Alta nei locali espositivi della Ca’ de Sanzves – La Vecia Cantena d’la Pre’ in piazza Cavour 18. Due le mostre ospitate presso la Ca’ de Sanzves: “Giovannino Guareschi al Bertoldo. Ridere delle dittature, 1936-1943” curata da MUP Editore Parma e “Guareschi a Cervia” realizzata dall’Associazione Alteo Dolcini.
L’inaugurazione è avvenuta sabato 21 luglio alle 17.30 alla presenza di Camilla Annoni Guareschi nipote dello scrittore, Andrea Dolcini presidente dell’Associazione Alteo Dolcini e Daniele Baronio coordinatore del Festival della Romagna. Le mostre sono visitabili fino al 9 settembre, tutti i giorni dalle 11 alle 22 escluso il mercoledì. L’iniziativa si svolge sotto il patrocinio del Comune di Predappio.
“Giovannino Guareschi al Bertoldo. Ridere delle dittature 1936-1943”. La mostra presenta lo straordinario lavoro svolto da Guareschi per Bertoldo, rivista di umorismo e satira pubblicata a Milano dal 1936 al 1943 dalla Rizzoli a cui hanno collaborato i più grandi giornalisti e disegnatori della prima metà del Novecento. La mostra è stata realizzata dal MUP, Monte Università Parma Editore. In esposizione riproduzioni di vignette umoristiche e satiriche: alcune illustrano campagne politiche e sociali imposte dal regime; altre raccontano il tentativo di Guareschi di sgretolare, attraverso l’umorismo, i pilastri del consenso al regime.
Guareschi e gli altri sono riusciti, in un’epoca in cui la libertà d’espressione era fortemente limitata, a sviluppare una critica verso le dittature attraverso un umorismo surreale e ancora oggi divertente.
“Guareschi a Cervia” è l’allestimento curato dall’Associazione Alteo Dolcini grazie alla collaborazione dell’Archivio Guareschi di Roncole Verdi. Sono esposte per la prima volta quattro fotografie inedite di Giovannino Guareschi scattate a Cervia nel 1965. Dal Fondo Alteo Dolcini le immagini del 1998, in occasione del trentesimo anno dalla morte dello scrittore e a novant’anni dalla sua nascita, quando Alteo Dolcini a Cervia conferì la carica di tribuni di Corte d’Onore del Tribunato di Romagna ai figli Alberto e Carlotta Guareschi.
Un pannello è dedicato al racconto “L’importanza di chiamarsi Massimo”, scritto a Cervia e ambientato in una calda e affollata estate romagnola, nel quale lo spirito critico e pungente di Guareschi analizza il fenomeno dell’allora nascente turismo di massa.
Sono esposte infine le copie scansionate del Corriere della Sera e del Resto del Carlino del 23 luglio 1968, giorno successivo alla scomparsa dello scrittore colpito da infarto nella casa di via Bellucci. Gli articoli sono a firma di Max David e Luca Goldoni. David, inviato speciale del Corriere della Sera e fondatore con Alteo Dolcini del Tribunato di Romagna, aveva casa proprio di fronte all’abitazione di Guareschi.
Claudio Zeni