“Quando abbiamo deciso di aprire Octavin l’ultimo dei nostri pensieri era quello di farlo diventare l’ennesimo ristorante di lusso – esordisce Luca Fracassi, chef patron dell’Octavin, accogliente ristorante nel centro di Arezzo dove viene proposta una nuova esperienza gastronomica in una città poco incline a sperimentare nuove strade – un’esperienza gastronomica in cui semplicità e qualità stanno al primo posto e i dettagli appena al di sotto, certe volte nemmeno visibili.”.
Aretino doc, classe 1985, Luca Fracassi, nonostante la giovane età, ha già alle spalle un passato professionale di tutto rispetto avendo lavorato a fianco di celebri chef come Alberto Faccani al Magnolia di Cesenatico e Paolo Teverini a Bagno di Romagna, oltre ad un ‘illuminante passaggio’ al Celler di Can Roca di Girona.
Una cucina fuori dagli schemi tradizionali che si identica anche nel nome ‘Octavin’, visto che in metrica l’ottavina è la forma dell’improvvisazione. Un’improvvisazione ai ‘fornelli’ gustosa e non banale, dove la piacevolezza della materia viene esaltata seppur modificata, ma senza mai stravolgerla se non solo nelle forme e presentazioni dei piatti, perfettamente illustrati in sala dal giovane maître Alessadro Gelli e da Sofia, la compagna di Luca.
Manifesto dell’essenzialità il menu di Octavin, dove è stata recentemente abolita la carta e vengono proposti solo tre menu degustazione: ‘Spirito – Un condensato del nostro pensiero. Uno short track nel mondo di Octavin’, 4 piatti a 55 euro; ‘Visione – Sette passaggi lucidi e ragionati, che parlano di luoghi, persone, sentimenti’, 7 piatti a 75 euro; ‘Consapevolezza – Un percorso che racconta di noi e di Octavin. Un viaggio alle radici del nonsenso’, 9 piatti a 90 euro.
Tra i piatti ‘signature’ di Luca è d’obbligo ricordare ‘Santiago – Cappesante, aceto di agrumi, nocciole’, ‘Chicken Park – Tortelli, pollo alla griglia, salsa di mandorle’, Hot Pot – Manzo battuto, funghi, cipollotto, brodo di sardine affumicate’ e ‘Trilobata connection – Arachidi, cioccolata, gelato alla nocciola, caramello e zenzero’.
Ventidue posti interni ed una ventina esterni durante la bella stagione per convincere una clientela a gustare una cucina fuori dagli schemi della ristorazione tradizionale aretina.
Nella foto da sx Luca Fracassi, Sofia Cianchi, Alessandro Gelli
Claudio Zeni
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