Denominata la Regina delle Dolomiti, con il primato di essere la vetta più alta del gruppo montuoso Patrimonio UNESCO, la Marmolada (3.343 m) custodisce un particolare fascino anche durante l’estate. Meta ambita dagli alpinisti, è accessibile a chiunque, grazie a un impianto funiviario con stazioni prive di barriere architettoniche, e permette di ammirare una vista spettacolare oltre che toccare con mano le tracce della storia e di luoghi sacri.
La sua stazione a monte, Punta Rocca (3.265 m) posta proprio di fronte alla vetta principale, Punta Penia, è raggiungibile in poco più di 10 minuti da Malga Ciapèla (1.450 m) con la funivia Marmolada – Move To The Top: un viaggio che conduce alla scoperta di panorami sconfinati, dal 19 giugno al 12 settembre, e svela ad ogni sguardo nuove prospettive ed emozioni che abbracciano la natura, la storia, la spiritualità.
Una terrazza panoramica con balaustre vetrate, dove la vista si estende a perdita d’occhio dalle cime dolomitiche fino alla laguna di Venezia e alle vette austriache, ma anche verso il basso mostrando in tutta la sua bellezza la strapiombante parete sud della Marmolada, da un lato e dall’altro verso il ghiacciaio più ampio delle Dolomiti e il Lago Fedaia: è Punta Rocca (3.265 m), il luogo più alto raggiungibile direttamente con la funivia Move To The Top, dalla cui stazione di arrivo si ergono due ascensori vetrati che permettono l’accesso anche a chi presenta disabilità.
La Marmolada sarà inoltre il luogo in cui il 26 agosto verrà celebrata la Santa Messa in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II: un appuntamento che unisce la spiritualità del Santo Papa e la solennità della montagna dolomitica a cui era particolarmente affezionato. Scendendo di quota, presso la stazione di Punta Serauta, è la storia ad essere protagonista.
Il Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M, completamente rinnovato e ampliato nel 2015, propone un percorso multimediale attraverso la vita quotidiana del soldato: scorci di umanità, testimonianze e resti emersi dalle gallerie scavate nel ghiacciaio della Marmolada durante la Prima Guerra Mondiale, dove volutamente viene posta l’attenzione sull’aspetto emotivo della guerra e la dura vita degli uomini soldati, senza rimarcare differenze di bandiera o nazionalità.
di Claudio Zeni