TOP TEN
di Gianrico Carofilgio, Einaudi (€ 18.50)
a cura di Chiara Devoti, Leo S.Olschki Editore (€ 60.00)
di Joel Dicker, La Nave di Teseo (€ 20.90)
di Madeline Miller, Marsilio (€ 12.00)
di Mario Lodi, Solferino Libri (€ 12.00)
di Enrica Roddolo, Cairo Editore (€ 16.00)
di Paolo Brinis, Cinquesensi (€ 15.00)
di Isabel Allende, Feltrinelli (€ 20.00)
di Anna Politkovskaja, Adelphi (€ 14.00)
di Erin Doom, Magazzini Salani (€ 15.90)
LO SCAFFALE
FuTurismo
di Michil Costa, Raetia Editore (€ 17.90)
Le ripercussioni della monocultura turistica sono evidenti soprattutto sulle Alpi: strade congestionate, seconde case, vuote, che fanno lievitare i prezzi immobiliari, impianti di risalita e piste su ogni vetta, concorrenza spietata tra strutture alberghiere. Ma è proprio questo quello che gli ospiti stanno cercando? Michil Costa, albergatore esuberante ed entusiasta, uomo di cultura, ambientalista e visionario, invoca un nuovo senso del fare turismo – contro l’industrializzazione dell’economia turistica e a favore di una cultura dell’ospitalità basata sui solidi valori del bene comune, della sostenibilità e dell’umanità. Le riflessioni di Michil, argute e pungenti, sono costellate di frammenti di vita privata e citazioni di grandi classici della letteratura e di esperti del settore turistico. Costa si rivolge tanto agli addetti ai lavori quanto al viaggiatore consapevole, a colui cioè che quando viaggia lo fa con tutti e cinque sensi andando incontro con entusiasmo al nuovo e allo sconosciuto ed esperendo sia luoghi sia le persone. Ma le offerte del settore turistico spesso sviliscono questo gusto del viaggio in un uniforme e banalizzato bene di consumo.
“Oggi ci troviamo di fronte a un bivio preciso, dobbiamo compiere una scelta di campo netta e distinta di fronte al moloch turismo che incombe su di noi – ricorda Michil Costa – l’ospitalità per noi albergatori dev’essere fatta di attenzione, di occhi e mente aperti, non di mistificazione e commercializzazione a tutti i costi”
Sua maestà legge? Tre secoli di potere, diritto e letteratura
di Donato Carusi, Leo S.Olschki Editore (€ 38.00)
Quanto c’è di veramente nuovo nell’idea di coniugare la riflessione sul diritto a quella sulla letteratura? Muovendo da questa domanda, Donato Carusi intraprende un avvincente viaggio negli ultimi tre secoli di storia del «mondo occidentale». I riferimenti alle opere di Dickens e dei fratelli Grimm, di Virginia Woolf e di Joyce, di Dürrenmatt e Vargas Llosa s’intrecciano in queste pagine all’eco dei grandi rivolgimenti geo-politici – le guerre e le rivoluzioni – e a grandi questioni di convivenza come la dignità e la tutela del lavoro, la funzione della pena, le origini della discriminazione e del razzismo, le contraddizioni dell’economia capitalistica, i destini della democrazia nella società dell’immagine, il governo della globalizzazione. L’approdo è un appello alla pratica e alla fruizione dell’espressione letteraria, rivale di ogni forza che esternamente e internamente s’oppone allo sviluppo delle persone, su un piano di reciproco rispetto, nel rapporto con gli altri.
di Claudio Zeni
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