TOP TEN
di Madeline Miller, Marsilio (€ 12.00)
di Gianrico Carofilgio, Einaudi (€ 18.50)
di Mario Lodi, Solferino Libri (€ 12.00)
a cura di Chiara Devoti, Leo S.Olschki Editore (€ 60.00)
di Paolo Brinis, Cinquesensi (€ 15.00)
di Enrica Roddolo, Cairo Editore (€ 16.00)
di Isabel Allende, Feltrinelli (€ 20.00)
di Beppe Tosco e Armando Quazzo, Bompiani (€ 16.00)
di Gael Lindenfield, Edizioni Il Punto d’incontro (€ 13.90)
di Anna Politkovskaja, Adelphi (€ 14.00)
LO SCAFFALE
UN DES LIVRES LE PLUS PRÉCIEUX
a cura di Gabriele Paolini, Leo S.Olschki Editore (€ 25.00)
La soppressione dell’«Antologia», decisa dal governo granducale il 26 marzo 1833, giunse mentre il suo direttore, Giovan Pietro Vieusseux, aveva appena finito di stampare il fascicolo di gennaio, già approvato dalla Censura, e stava per distribuirlo agli associati. Quel numero, il 145° della rivista, si apriva con un’importante dichiarazione programmatica dello stesso Vieusseux e conteneva, fra gli altri, testi di Giandomenico Romagnosi, Niccolò Tommaseo, Giuseppe Montani, Gabriele Pepe, Defendente Sacchi, Leopoldo Cicognara. Benché stampato in 1.000 esemplari, dunque, non uscì mai. Come indennizzo, l’intera tiratura fu acquistata a prezzo di copertina dalle autorità toscane, per mandarla al macero. Vieusseux ne salvò una copia, a ricordo, e la trattenne fra le sue carte personali, conservate alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Quest’ultimo esemplare scampato, definito dal direttore in una lettera a Sismondi «un des livres le plus précieux», viene ora pubblicato in riproduzione fotografica, preceduto da un’ampia introduzione che ne ricostruisce la genesi, gli obiettivi, le vicende censorie e i contenuti, così come la diaspora di alcuni articoli, pubblicati in seguito singolarmente in altre sedi.
RICETTE DI GUERRA 1940/1944
di Amalia De Sanctis a cura di Leo Osslan De Sanctis, Fefè Editore (€ 7.00)
Amalia de Sanctis oggi avrebbe 110 anni. Negli anni ’90 (dell’800) si era trasferita con i genitori a Roma dal paesino umbro di Parrano (Orvieto). Questo ricettario è un esempio dello spirito “spartano” che la guerra imponeva, dell’ingegno e dell’attenzione di Amalia all’impegno sociale, per quanto consentito negli anni ’40 ad una giovane donna di buona famiglia. Oggi sembra che un’altra “guerra”, più subdola e miserevole, sia di nuovo tra noi: la difficoltà di unire il pranzo con la cena. Questo libretto sarà utile a contrastarla risparmiando qualche centesimo e mangiando sano.
Gli orrori della Seconda Guerra, la “zia Amalia” li sconfiggeva con le potenti armi allora a sua disposizione: patate, verdure, uova, latte e pochi altri ingredienti genuini. Troverete ad esempio il Coniglio Tesserato e la Torta Autarchica; il primissimo capitolo, una sorta di introduzione programmatica, è dedicato alle Malizie Culinarie in Tempo di Guerra: vi si insegna tra l’altro a preparare un surrogato del burro o una maionese con poco olio o come imburrare un recipiente senza burro.
di Claudio Zeni
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