TOP TEN
- La canzone di Achille
di Madeline Miller, Marsilio (€ 11.00)
- Filippo and the Queen
di Enrica Roddolo, Cairo Editore (€ 17.00)
3.Vai all’Inferno, Dante!
di Luigi Garlando, Rizzoli (€ 17.00)
- Il giardino francese alla corte di Torino (1650-1773)
di Paolo Cornaglia, Olschki Editore (€ 33.00)
- Io posso. Due donne sole contro la mafia
di Pif e Marco Lillo, Feltrinelli (€ 15.00)
- Il pesce piccolo. Una storia di virus e segreti
di Francesco Zambon, Feltrinelli (€ 15.00)
- Tre
di Valérie Perrin, E/O (€ 19.00)
- Il minimalista felice
di Judith Crillen, Edizioni Il Punto d’Incontro (€ 9.90)
- Vecchie conoscenze
di Antonio Manzini, Sellerio Editore Palermo (€ 15.00)
- Anche Dafne ha paccato Apollo
di Chiara Lipari, Cairo Editore (€ 16.50)
LO SCAFFALE
AL DI QUA DEL FARO
di Dario Stazzone, Olschki Editore (€ 18.00)
Il saggio è incentrato su un essenziale e onnipresente nucleo ispiratore della scrittura di Consolo, un significante maggiore riscontrabile in ogni suo romanzo e racconto: il viaggio. Viaggio reale e metaforico, attraversamento della Sicilia e della sua storia, recupero della memoria dei viaggiatori del passato e delle loro opere, allusione al percorso esistenziale ed alle sue prove. L’organizzazione palinsestica dei romanzi consoliani si avvale spesso di citazioni odeporiche e di riferimenti al Grand Tour d’Italie, si interroga sulla possibilità di ritorno alla terra natale e piega a singolare partitura il motivo odissiaco del nóstos. Sono oggetto di questo studio i romanzi dov’è evidente la centralità dei motivi odeporici, in primo luogo Retablo, tra le opere più raffinate e meditate della letteratura italiana del secondo Novecento, e quindi L’olivo e l’olivastro e Lo Spasimo di Palermo.
MEMORIE DI UN BRONTOSAURO
di Maurizio Semplice, Fefé Editore (€ 15.00)
Il Brontosauro è animale estinto o vicinissimo all’estinzione. Al contrario, Sauro Manchia – che è il Brontosauro del libro di Maurizio Semplice – ha compiuto 90 anni felicemente e in questo libro racconta la propria vita. Una carrellata di avventure e disavventure di un vero e proprio personaggio storico: un italiano-tipo che ha attraversato settant’anni di ’900 e più di venti di 2000. Quell’italiano-tipo non c’è più, è di fatto estinto, sopravvive nella memoria di chi lo è stato e può ancora raccontarlo. Quell’italiano-tipo è archeologia sociale e antropologica, che però può insegnarci ancora molto. Come Sauro.
di Claudio Zeni