TOP TEN
di Luigi Garlando, Rizzoli (€ 17.00)
di Pif e Marco Lillo, Feltrinelli (€ 15.00)
di Enrica Roddolo, Cairo Editore (€ 17.00)
di Francesco Zambon, Feltrinelli (€ 15.00)
di Valérie Perrin, E/O (€ 19.00)
di Giorgio Simoncini, Olschki Editore (€ 25.00)
di Giorgia Meloni, Rizzoli (€ 18.00)
di Judith Crillen, Edizioni Il Punto d’Incontro (€ 9.90)
di Madeline Miller, Marsilio (€ 11.00)
di Antonio Manzini, Sellerio Editore Palermo (€ 15.00)
LO SCAFFALE
ANCHE DAFNE HA PACCATO APOLLO
di Chiara Lipari, Cairo Editore (€ 16.50)
Come si reagisce a una delusione d’amore? Ce lo insegna Apollo, il dio del sole e delle arti, che prese un sonoro due di picche da Dafne. E come si affronta il dolore per la perdita del nostro amico a quattro zampe? Ulisse e il suo Argo hanno molto da dirci al riguardo. “Anche Dafne ha paccato Apollo” è un vero manuale d’aiuto che prende spunto dagli insegnamenti della sempiterna saggezza del mito. In queste pagine, infatti, i miti classici sono raccontati in salsa moderna per dare una risposta ai problemi di tutti i giorni. Influencer ante litteram, i grandi protagonisti della mitologia ci indicano la via, e spesso anche le soluzioni, per affrontare gli ostacoli che la vita ci fa trovare sulla nostra strada. Dall’amore alla competizione, dall’amicizia alla famiglia, tanti consigli per superare dolore, paura, gelosia, insicurezza, perché passano i secoli ma noi viviamo sempre gli stessi drammi. Ecco quindi racconti di avversari formidabili, di amici fidati che si pugnalano alle spalle, d’innamoramenti folli, di spietati tradimenti, di famiglie troppo rigide in cui ognuno di noi può rispecchiarsi. Perché, pur intrise di sangue, guerre, passioni estreme e lutti inconsolabili, sono tutte storie che hanno sempre un insegnamento da trasmetterci. Una morale così potente che, nonostante abbia attraversato spazi e tempi incalcolabili, è giunta immutata fino a noi. In fondo, se sono dei «miti», un motivo ci sarà!
IL GIARDINO FRANCESE ALLA CORTE DI TORINO (1650-1773)
di Paolo Cornaglia, Olschki Editore (€ 33.00)
Attraverso la grande quantità di materiale documentario e iconografico conservato negli archivi di Torino e Parigi, riemerge la lunga stagione del giardino francese in Piemonte. Queste vicende, non nuove alla storiografia, sono qui affrontate a largo raggio e in forma sistematica. I progetti di André Le Nôtre per il parco di Racconigi e il giardino del Palazzo Reale di Torino, la sua probabile visita nel 1679, sono illuminati dall’analisi della corrispondenza diplomatica fra ambasciatori, inviati, agenti, ministri e il duca sabaudo. Dalle carte emerge il ruolo fondamentale di De Marne, collaboratore di Le Nôtre, nel tracciare le linee generali dei nuovi giardini di Venaria Reale, pur affidati alla direzione di Henri Duparc, membro di una famiglia di giardinieri attiva al castello di Saint Germain-en-Laye. Questi episodi esemplificano un rodato meccanismo di esportazione dei modelli francesi, diffusi attraverso l’invio di disegni, giardinieri e progettisti in tutta Europa. Una supremazia che prosegue nel 1739 con il conferimento della carica di Direttore al parigino Benard, artefice dei giardini di Stupinigi, Moncalieri e Agliè. Un’attività che è prossima all’esaurirsi delle ragioni del giardino formale: alla scomparsa di Benard sono ormai maturi i nuovi orizzonti del paesaggio.
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