TOP TEN
di Massimo Citro Della Riva, Byoblu (€ 20.00)
di Maurizio De Giovanni, Rizzoli (€ 19.00)
di Matteo Fiocco, Cairo Editore (€ 17.00)
di Michela Murgia, Einaudi (€ 13.00)
di Riccardo Gandolfi, Leo S. Olschki Editore (€ 48.00)
di Pasquale Bacco e Angelo Giorgianni, Lemma Press (€ 20.00)
di Ashley Graham con Rebecca Paley, Edizioni Il Punto d’Incontro (€ 11.90)
di Benedetta Cosmi, Armando Editore (€ 15.00)
di Matteo Bussola, Salani (€ 14.90)
di Alessia Romanazzi, Cairo Editore (€ 16.00
LO SCAFFALE
GUIDA EURO-TOQUES ITALIA 2021
L’edizione 2021 della Guida Euro-Toques riassume, attraverso la vita, il mestiere e l’esperienza dei suoi associati, i valori della stessa associazione: la ricerca della qualità; la scelta – giorno dopo giorno – di utilizzare in cucina solo materie prime di eccellenza; la volontà di proporre una cucina che sia etica prima di tutto, del territorio, della tradizione. Questa filosofia ai fornelli è protagonista delle pagine dedicate ai 321 cuochi che compaiono in guida, anche se l’associazione ne conta di più: «Ne mancano una trentina – ha spiegato Enrico Derflingher, Presidente Euro-Toques Italia – cuochi, colleghi e amici che non hanno voluto essere per ora menzionati sulla Guida, avendo perso il proprio posto di lavoro, trovandosi in una fase di cambiamento a cui questa pandemia ci ha inevitabilmente messo davanti».
Sulla Guida Euro-Toques Italia 2021 sono presenti 321 cuochi, 79 in più rispetto alla precedente edizione. Le donne sono 28. La regione più rappresentata è la Lombardia (71 cuochi), seguita da Sicilia (49), Toscana (28), Campania (22), Emilia Romagna (18) e Lazio (18). 27 i soci italiani che lavorano all’estero.
LA BIBLIOTECA DI DOSTOEVSKIJ – LA STORIA E IL CATALOGO
di Lucio Coco, Leo S. Olschki Editore (€ 20.00)
La biblioteca di Dostoevskij è un’altra biblioteca perduta. Di essa ci restano alcuni cataloghi redatti nel corso degli anni dalla vedova Anna Grigorev’na in cui sono elencati circa seicento volumi. Certamente non sono tutti perché questo fondo librario aveva subito delle perdite già durante la vita dello scrittore. Sappiamo infatti che, durante il viaggio di Dostoevskij in Europa (1867-1871), Pavel Isaiev, il figlio della sua prima moglie, Marija Dmitrievna, aveva venduto, con grave disappunto dello scrittore, diversi volumi ai bukinisty di San Pietroburgo. Dopo la morte di Dostoevskij il patrimonio librario prese diversi rivoli di cui non sempre risulta agevole ricostruire il percorso. In questo volume si dà conto di questa diaspora libraria che alla fine riduce il fondo a una trentina di volumi e ad alcune copertine e frontespizi superstiti, che testimoniano non solo lo smembramento e la dispersione a cui andò incontro la biblioteca dello scrittore ma anche come il vaglio della storia sia stato nei confronti del patrimonio librario dostoevskiano altrettanto duro e severo di quanto lo sarebbero state in seguito le censure di regime o gli stessi roghi dei libri.
di Claudio Zeni
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…