Turismo&libri

Libri Top Ten e Lo Scaffale

TOP TEN

 

  1. La disciplina di Penelope

   di Gianrico Carofiglio, Mondadori (€ 16.50)

 

  1. La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

  di Hannah Arendt, Feltrinelli  (€ 12.00)

 

  1. Il sistema

   di Alessandro Sallusti, Luca Palamara, Rizzoli (€ 19.00)

 

  1. La carezza della memoria

   di Carlo Verdone, Bompiani  (€ 17.00)

 

  1. L’inventore di molecole

   di Cesare Sirtori con Sabrina Smerrieri, Cairo Editore (€ 16.00)

 

  1. Una terra promessa

   di Barack Obama, Garzanti  (€ 28.00)

 

  1. Eresia

   di Massimo Citro Della Riva, Byoblu (€ 20.00)

 

  1. Leopardi e la cultura del Novecento

   di M.V. Dominioni e L. Chiurchiù, Leo S. Olschki Editore (€ 78.00)

 

  1. Dante

    di Alessandro Barbero, Laterza (€20.00)

 

  1. C’era una volta adesso

di Massimo Gramellini, Longanesi (€16.90)

 

LO SCAFFALE

 

UMBERTO DE MARTINO

di Umberto De Martino e Giulia Vallegra, Editore Multiverso, (€ 39.50)

Prende vita, con il contributo di amici e colleghi dello chef  e l’introduzione di Tessa Gelisio, il primo libro di Umberto De Martino, il cuoco stellato sorrentino naturalizzato bergamasco.

All’interno del libro oltre 60 ricette emblematiche e caratterizzanti per la carriera di Umberto De Martino unite alla sua storia, che parte da Sorrento senza cinquemila lire e arriva a Bergamo con una stella Michelin. Il suo successo è una ricetta che ha come ingredienti principali il sudore della fronte e il sacrificio, rivalsa, semplicità e sincerità, il tutto è poi guarnito con un pizzico di sano orgoglio.

“Sono campano ma adoro fare il risotto – ricorda lo chef – sono figlio del mare di Sorrento ma mi diverte cucinare la carne, la selvaggina e i fondi; sono del sud ma non sono focoso come ci si aspetterebbe da un napoletano…”

Umberto De Martino è lo chef che sfugge alla convenzione e che enumera svariate contraddizioni, inspiegabilmente armonizzate nella sua persona, visto il successo.

Le ricette sono organizzate in blocchi evocativi che sfuggono alla canonica suddivisione di antipasto, primo e secondo perché lo chef immagina dei percorsi che svelano la sua storia e generano veri e propri viaggi sinestetici, attraverso i quali il lettore viene coinvolto chiamando in causa tutti i cinque sensi:

Dissenso – I piatti del dissenso sono quelli con i quali lo chef Umberto De Martino batte il pugno nel panorama gourmet, si fa sentire, e impone la sua idea di cucina con veemenza, in accostamenti che risultano essere i must di innovazione del suo repertorio.

Clamore – I piatti del clamore sono quelli che tengono insieme tutti i contrasti dello chef De Martino in un equilibrio diretto dalle sue mani esperte. Hanno l’irriverenza di risultare consonanti dissonanze. Sono piatti che squarciano il sottovoce e fanno rumore.

Sospensione – Come una voce narrante il pane di chef Umberto De Martino accompagna il pasto, umile ma pieno di dignità. Non inessenziale, è quotidiano fil rouge teso tra inizio e fine del viaggio.

Sussurro – La piccola pasticceria di chef De Martino è più di una nota a piè pagina del racconto. Non è più una pietanza ma non è ancora il dolce, è l’istante che precede la chiusura dei giochi, è il dettaglio che fa la differenza. È attesa vestita di zucchero.

 ad ogni ricetta viene abbinato il vino e l’etichetta che più si addice al piatto e l’excursus fotografico permette di traghettare chi legge direttamente nella cucina dello chef.

Compito di trasmettere la componente visiva è di Tiziano Carrara, chef che ha sviluppato negli anni la passione per la fotografia. Racchiudere l’estro dello chef Umberto Demartino, in 23 mm non è sicuramente stato facile, ma la lunga conoscenza e l’amicizia che li lega ha facilitato lo scatto.

Gli abbinamenti delle etichette ai piatti sono opera di Francesco Pagani, che dopo dieci anni di esperienza nel mondo della gestione patrimoniale in grandi vini, specializzandosi nello storytelling sul mondo del vino, decide di fondare la sua società di consulenza.

 

CUORE

di Claudia Pancino, Fefè Editore (€ 12.00)

Una parola di uso comune, ricorrente nel linguaggio dei sentimenti, nell’uso metaforico nel discorso della vita quotidiana, nel linguaggio della medicina sia scientifica che popolare, nelle parole della religione e in forme di culto (il Sacro Cuore), nei riti e nei sacrifici, in poesia e letteratura. Dal De motu cordis di Harvey del 1628 fino ai trapianti cardiaci e agli emoji, questo libro mette in luce – con un ricco corredo di documenti nella seconda parte – gli intrecci di significati e di valori attribuiti alla parola, fra storia della scienza, storia antropologica, storia della mentalità e storia dell’arte.

 

di Claudio Zeni

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

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