I Ciprioti amano le feste, sia religiose sia laiche, numerose nel calendario annuale; alcune affondano le proprie radici in epoche molto antiche, immerse nella storia e nelle tradizioni isolane, altre sono invece d’epoca più recente. Il Natale è ovviamente festeggiato in ogni municipalità e l’Epifania è la festività religiosa greco-ortodossa di maggiore importanza; a Cipro viene celebrata con un rito liturgico in ogni cattedrale di ogni città isolana, ed una processione verso il mare si snoda verso metà mattinata per il battesimo cerimoniale della Santa Croce nel mare. Il vescovo getta la Santa Croce in mare e un giovane s’immerge nelle acque e riporta la croce al religioso. Il 6 gennaio nei luoghi di culto si celebra il battesimo di con la grande benedizione dell’acqua che al termine della cerimonia è usata per la benedizione delle case e distribuita ai fedeli. Le tradizioni sono così genuine nel contesto rurale di Cipro. La credenza narra di figure fantastiche, i kalikantzari spiritelli birichini vestiti di nero con una coda tra le gambe. Spuntano nei villaggi dopo la mezzanotte e ne combinano di tutti i colori per disturbare la gente e spaventare le donne, i vecchi e i bambini. Pare che il loro caratteraccio dipenda dal fatto che il maligno non ne sia stato del tutto esorcizzato. Si dice che siano le anime di bambini morti prima di essere battezzati, oppure concepiti il giorno dell’Annunciazione, quindi commettendo peccato o addirittura di quelle di adulti deceduti senza che qualcuno li vegliasse. Restano a spasso fino alla notte dell’Epifania, e nel frattempo si ricorre a mille espedienti per scacciarli. I preti benedicono le case con l’acqua santa cosparsa con un ramoscello d’ulivo, le famiglie cercano di prenderli per la gola con dolcetti, salsicce e altre leccornie lasciate per loro sopra i tetti. Benché travestiti da comuni visitatori possono contare solo fino a due, così che il vero visitatore durante il Natale bussa sempre tre volte. Ghirlande di foglie d’ulivo sono intrecciate con bacche rosse ed adornano le porte delle case, mentre ogni stanza è irrorata d’acqua santa. In cucina si preparano pani speciali e pizze cosparse di sesamo decorato con il segno della croce. In pianura le chiamano yennòpittes, vale a dire le ‘pizze della nascita’, e hanno forme diverse, ora di esseri umani, ora di animali o di strumenti agricoli. Qualcuna viene appesa come portafortuna sulla trave portante del soffitto di casa o davanti alle sacre icone, dove resterà fino a Capodanno o addirittura fino al prossimo Natale. A tavola, tocca al capo-famiglia spezzare il cristópsoma, il ‘pane del Cristo’, e quindi distribuirlo ai suoi cari. Il pasto comincia con la minestra avgolémono, un brodo di carne e riso con l’aggiunta di uovo sbattuto e succo di limone. Tra i tradizionali prodotti da forno natalizi ricordiamo i kourabiedes, ossia morbidi biscotti al burro ricoperti di zucchero a velo, i melomakarona, piccoli biscotti rotondi ricoperti di mandorle o noci tritate, aromatizzati con spezie e inzuppati in sciroppo di miele, infine il koulouria ossia il tradizionale pane al sesamo. Finito il pranzo, il resto della giornata sarà trascorso a ricevere e a fare visite, bevendo zivanía, una specie d’acquavite forte come il brandy, e mangiando frutta secca e pasticcini. Oppure sedendosi intorno al grande falò acceso sul piazzale della chiesa dai ragazzi: si pensa che il fuoco, da sempre considerato un simbolo di vita, abbia il potere di allontanare il male. Il primo Giorno dell’Anno Nuovo che porta ottimismo e speranza è accompagnato da un dolce speciale chiamato Vassilopitta ‘dolce di San Basilio’ cotto con una moneta nascosta nel suo interno. La persona che trova la moneta avrà fortuna per tutto l’anno! Anche l’Epifania è una festa molto importante a Cipro nella quale viene ricordato il battesimo di Cristo sulle rive del fiume Giordano. Il 5 gennaio ricorre la Kalanda, ossia una festa purificatrice in cui vengono benedette tutte le acque. I fedeli seguono in processione i preti, i vescovi e gli arcivescovi e raggiungono il mare. Sul molo l’arcivescovo purificherà le acque, lasciando cadere un crocefisso d’argento. Non mancano i dolci tipici quali i lokoumades, una specie di frittella. Sull’isola di Cipro il viaggiatore trova forti testimonianze di fede del Cristianesimo ortodosso; le feste religiose del periodo autunnale ed invernale seguono quelle cristiane e possono diventare un momento dell’esperienza del viaggio a Cipro.
Claudio Zeni
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…