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In Alpe Cimbra mostre che raccontano la montagna

Maso Spilzi, edificio risalente alla prima metà del Settecento, suggestiva fusione di un maso rurale e di una residenza nobiliare fortificata si presenta con delle nuove sale aperte al pubblico: una nuova sezione permanente. Oltre al fienile, affascinante sede utilizzata per mostre temporanee, è proposta al pubblico un’ulteriore area espositiva, permanente, destinata a ospitare una nuova sezione dedicata agli usi e costumi della gente di Folgaria, con oggetti d’uso quotidiano che descrivono la vita di un tempo.

I tre abeti posti al centro dello stemma della Magnifica Comunità di Folgaria simboleggiano la sua ricchezza forestale, l’”oro verde” che ha permesso a questa antica, fiera e libera comunità montana, per secoli impegnata a difendere la propria autonomia, di essere una delle Comunità rurali più facoltose ed estese del Trentino. Oggi la forza economica di Folgaria sta nel turismo, ma Folgaria è stata una comunità di boscaioli, di trasportatori di legname (i caradóri), di segantini (nelle segherie idrauliche), di mugnai (nei mulini sui torrenti Rosspach e Astico), di casàri (nelle malghe e nei casèi, i caseifici frazionali) e di müestar, i brentelai, abilissimi artigiani del legno. Gli oggetti in mostra sono in attrezzi agricoli, di artigianato e domestici, in grado di evocare fortemente e di restituire la panoramica della vita quotidiana di montagna del territorio.

L’Amministrazione comunale ha scelto di proporre a un pubblico il più ampio possibile Maso Spilzi come vetrina per conoscere usi e costumi del suo territorio di competenza, veicolo per comprendere il passato, ma soprattutto il presente. Il progetto espositivo curato dall’architetto Alessandra Zanoni, con il supporto di Fernando Larcher e la consulenza scientifica del museo di San Michele all’Adige condurrà il visitatore attraverso quattro sale tematiche dove sono trattati i temi della fienagione, della viticoltura, dei campi in generale, il mondo dei bretelai, dei boscaioli, dei falegnami, degli scalpellini e dei minatori, del casel, dei mulini, della scuola, della vita in casa.

Con questa iniziativa si conclude idealmente un percorso iniziato nel 1988, quando era pressoché scomparsa la civiltà contadina che aveva caratterizzato anche questa zona del Trentino. Molte famiglie del territorio, partecipando al progetto, affidarono gli oggetti che possedevano, quasi ottocento, per garantire un futuro ai loro ricordi, personali e collettivi. Per questioni di spazio e di scelta espositiva non è stato possibile esporre tutti questi oggetti, anche se il valore del gesto compiuto dai proprietari ai quali va un doveroso ringraziamento è inestimabile.

Questa è l’occasione per riproporre al pubblico anche la Mostra sullo sci storico – vita e racconti del mondo dello sci e della neve, particolarmente apprezzata. Il titolo vuole esprimere il percorso espositivo, suddiviso in alcune sezioni tematiche”, afferma il direttore dell’APT Alpe Cimbra Daniela Vecchiato.

Semplice la sezione dedicata alla bellezza naturale della neve, ai segreti nascosti nella trama del fiocco di neve e alle emozioni che la neve suscita, raccontate anche attraverso le più belle poesie dedicate alla neve.

Una mostra fortemente voluta dallo Ski Club Alpe Cimbra, dall’Apt Alpe Cimbra e dal Comune di Folgaria. Il legame dell’Alpe Cimbra è un legame profondo fatto di passioni, di sfide, di difficoltà anche nel vivere quotidiano ma anche di tante soddisfazioni e risultati importanti raggiunti che hanno contribuito a rendere l’Alpe Cimbra una località rinomata per lo sci invernale.

www.alpecimbra.it

di Claudio Zeni

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

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