I ristoranti la Posada di Rivabella di Rimini e il ristorante Al Soldato di Ventura di Gradara (PU), che nell’occasione riceveranno la nuova targa dell’associazione del gruppo Ristoranti Regionali – Cucina DOC (www.ristorantiregionali.it) accompagneranno i loro menù, il 10 e 11 maggio, con le etichette della la Cantina Santa Maria la Palma di Algherowww.santamarialapalma.it e dell’azienda vitivinicola Pievalta di Ancona www.pievalta.it. Il ristorante la Posada, noto locale della riviera romagnola, affacciato sul litorale adriatico, unirà la sua curatissima cucina di pesce con i vini della Cantina di Alghero, la più importante produttrice di Vermentino della Sardegna, dove conferiscono le loro uve 326 soci, per una produzione di circa 3,5 milioni di bottiglie, mentre il ristorante Al Soldato di Ventura, piccolo accogliente locale attiguo ad una delle porte del medioevale castello fortificato da dove si gode una splendida vista che spazia fino al litorale romagnolo, vedrà il suo menù abbinato ai vini di nicchia della Cantina Pievalta di Maiolati Spontini, nel cuore dei Castelli di Jesi, che dal 2002 inizia a produrre da agricoltura biologica e dal 2005 applica l’agricoltura biodinamica. La Cantina Santa Maria la Palma proporrà le seguenti etichette: il suo ultimo nato “AKENTA”(acronimo dell’augurio sardo a kent’annos) Vermentino di Sardegna Brut, affinato sei mesi sul lievito (sur lie) che esalta gli aromi fragranti e permette la formazione di un fine e persistente perlage; il Papiri DOC, bianco strutturato ottenuto da vitigni di Vermentino selezionati e coltivati con una resa contenuta per ettaro; il Punta Rosa DOC, vino rosato ottenuto dalla spremitura leggera di uve Cannonau; il Soffio di Sole passito, prodotto con pregiate uve bianche lasciate lentamente appassire al caldo sole di Alghero e lungamente affinato in carati di rovere, mentre il gruppo Barone Pizzini di Franciacorta offrirà in degustazione il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore; il Rosso Pievalta IGT, Montepulciano in purezza prodotto in 3.500 bottiglie; Curina Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Passito, il cui nome deriva da un vento caldo detto Curina che asciuga i grappoli stramaturi in pianta, appassiti in cassettina e in parte macerati sulle bucce in anfore di terracotta, come facevano gli antichi romani; anche di questo vino si producono solo 3000 bottiglie.
Claudio Zeni
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…