Giunta alla sua quattordicesima edizione, la Guida I Vini d’Italia de L’Espresso è l’ormai consueta fotografia, puntuale e ricca di dettagli, dell’attualità vinicola del nostro paese. Un volume di agile formato e facile consultazione che sottopone la produzione enologica nazionale ad una selezione attenta e sistematica effettuata su ben 25000 vini assaggiati. Non mancano le informazioni di carattere generale, con indicazioni sulla conservazione, sul servizio del vino, sugli abbinamenti, unite alla presenza di un utile glossario tecnico. La massima classificazione è costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2015 ne attribuisce 263. Sul podio più alto, alla quota massima di 20/20, si piazzano due vini: il Barolo Vigna Rionda di Massolino, che con l’annata 2008 bissa il risultato ottenuto lo scorso anno dal 2007, e lo straordinario Trebbiano d’Abruzzo 2010 di Valentini, il primo vino bianco, nella storia della Guida, a raggiungere il punteggio più alto. Staccati di un punto, a 19/20, si trovano 13 vini, tra i quali si segnalano due vini dolci, il Vecchio Samperi di De Bartoli e il Vin Santo di Vigoleno di Lusignani, un solo vino bianco (il raffinato Fiano di Avellino di Pietracupa) e dieci vini rossi, con la conferma di molti marchi classici, come i toscani Sassicaia e Le Pergole Torte, o i Barolo e i Barbaresco dei ben conosciuti Giuseppe Mascarello, Roagna e Giuseppe Rinaldi, oltre al finissimo Valtellina Vigna Regina di AR.PE.PE., al sorprendente Boca dell’Antico Borgo dei Cavalli e al possente Cannonau Riserva Barrosu di Montisci. Nel complesso il Piemonte, con 60 vini da “5 bottiglie”, conferma la propria leadership e anche il Barolo resta al primo posto nella gerarchia delle denominazioni, con 31 vini che si sono fregiati della massima valutazione. Non è stata da meno la Toscana che, con ben 54 eccellenze resta un punto di riferimento dell’enologia nazionale, grazie anche alla conferma ad alto livello del Brunello di Montalcino e del Chianti Classico e alla vitalità delle altre aree della regione, con i vini bolgheresi in bella evidenza. Molto positivo il riscontro ottenuto dai vini del nord-est: dal Trentino-Alto Adige (31 le eccellenze), con i vini della Valle Isarco ancora in risalto, al Veneto (14 eccellenze), per chiudere l’ottima performance friulana (12 eccellenze). Nel complesso l’edizione 2015 ha confermato una crescita generalizzata sul fronte dei vini bianchi, con una valida rappresentanza diffusa in quasi tutte le regioni italiane, con conferme “sostanziose” in Campania (ben 9 le eccellenze “bianchiste”), nelle Marche, grazie ovviamente al successo dei Verdicchio, e in Liguria. Note sempre più positive si registrano anche sul fronte degli spumanti, con la Franciacorta alla ribalta. Ricordiamo infine che più di un quarto dei vini di eccellenza arrivano in enoteca a un prezzo inferiore ai 15 euro: si può bere benissimo senza svuotarsi il portafoglio.
Claudio Zeni
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…