Una delegazione di giovani chef giapponesi guidata dal giornalista Isao Miyajima ha fatto visita alla “Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino di Ponte Chiani (Ar). A riceverli il Presidente della cantina aretina Massimo Peruzzi ed il direttore Gianni Iseppi. “La visita alla nostra cantina da parte degli chef del Sol Levante segue quella di poche settimana fa della delegazione cinese – ricorda Massimo Peruzzi – due mercati verso i quali la nostra cooperativa guarda con particolare attenzione esportandovi una buona quantità del nostro vino. La visita della qualificata delegazione nipponica è stata organizzata dalla Merciant, importatore in Giappone delle nostre etichette, collocate non solo nella grande distribuzione, ma anche in celebri ristoranti. Una delle nostre bottiglie che vanno per la maggiore sul mercato orientale porta il nome ‘Aretino’, promuovendo di riflesso anche il nostro territorio”. Unitamente alla visita alla Cantina di Ponte Chiani, la delegazione giapponese ha degustato alcuni vini della Cooperativa, dal Chianti Riserva al Chianti Classico Aretino fino al Barone Albergotti e Riserva, in un perfetto binomio con carne Chianina e funghi porcini. “I vini della Cantina aretina si bevono con grande piacere in diversi ristoranti giapponesi, abbinati non solo a prodotti italiani, ma anche alla cucina giapponese – ha evidenziato Isao Miyaima – un nostro comune progetto è quello di organizzare in futuro alcuni eventi nei grandi alberghi giapponesi, dove i vini aretini potrebbero essere abbinati alla cucina aretina proposta da cuochi aretini”. La visita della delegazione giapponese è arrivata al termine della vendemmia 2016, in merito alla quale il direttore Gianni Iseppi sottolinea: “Nella nostra cantina sono stati conferiti 60.000 quintali di uve con un grado medio babo 19.50, mentre per quanto riguarda la classificazione delle uve vendemmiate troviamo 60 % Premium, 25 % Ottima, 10 % Buona e 5 % Mediocre. Tutte le operazioni di vinificazione sono state eseguite con il controllo delle temperature adoperando per i rossi il metodo ‘brevettato Ganimede’ da noi in uso fin dalla vendemmia 2008, che ci permette di fare i rimontaggi e la irrorazione del cappello delle vinacce in maniera assolutamente uniforme e naturale senza uso alcuno di pompe o altri sistemi di pompaggio che consumano energia e creano attriti con conseguente spappolamento delle uve. Avremo a mio avviso anche questo anno dei vini molto interessanti, dei prodotti buoni con diverse punte di ottimo e qualche vera e propria eccellenza da destinare alle riserve”. Dopo la visita della delegazione cinese e quella giapponese è attesa per metà novembre nella cantina aretina la visita di una delegazione russa, altro importante mercato per la cooperativa toscana.
Claudio Zeni
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