La Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino di Ponte Chiani (Ar) è una splendida realtà associativa nel panorama vitivinicolo nazionale, così come il suo enologo Gianni Iseppi, che quest’anno taglia il traguardo delle sue 40 vendemmie alla cantina aretina.
«Gianni puoi raccontarci sinteticamente la storia della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino?»
«La Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino è un’Associazione di Viticoltori che riunisce più di quattrocento soci, proprietari di oltre ottocento ettari di vigne a coltura specializzata in Provincia di Arezzo. Costituita nell’anno 1970 la Cantina ha iniziato l’anno successivo la sua attività con la vinificazione di 10.006 quintali di uve conferite. Soci e uve conferite sono progressivamente aumentati, le strutture iniziali ammodernate ed ampliate fino agli attuali oltre centomila ettolitri di capienza complessiva. Il conferimento medio annuale è di circa sessantamila quintali di uve, suddivise per circa un terzo ciascuno delle nostre denominazioni»
«E la tua storia?»
«Mi sono diplomato nel 1974 in enologia alla scuola di Conegliano. Poi, dopo alcuni tironici nelle cantine del veneto sono arrivato ad Arezzo alla Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino nel 1980. Il 2021 segna la mia quarantesima vendemmia in terra di Arezzo»
«Qual è la bottiglia della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino alla quale sei particolarmente legato?»
«Per me è come chiedere ad una padre che ha diversi figli quale preferisce, ma voglio rispondere ugualmente alla tua domanda: Bianco Vergine Valdichiana e il Chianti nelle sue varie espressioni»
«Qual è il vitigno che esprime meglio il tuo carattere?»
«Il Sangiovese, un vitigno spigoloso come me, ma se ben vinificato da ottimi risultati»
«Ultima domanda. La vendemmia 2021?»
«Una vendemma di magra a causa della gelata tardo primaverile e del caldo e siccità estiva. Noi avremo un terzo in meno delle uve conferite dai nostri soci rispetto allo scorso anno. Una vendemmia che è caratterizzata da minor quantità di uve, ma da qualità eccellente».
di Claudio Zeni
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