Mare turchese, sabbia fine, divertimento e tramonti che lasciano senza fiato, l’ultimo paradiso del Mediterraneo non delude e da secoli ammalia chi raggiunge le sue coste. Grotte nascoste, mulini a vento, antiche torri di difesa, necropoli e rovine risalenti al periodo Romano; per scoprirle tutte è sufficiente un giro dell’isola dall’alba al tramonto. La leggenda narra anche che un tempo l’isola fosse il luogo preferito dai pirati che nascondevano qui i loro preziosi tesori. Credenze popolari andate ormai perdute ma che conservano un fondo di verità; lontano dalle spiagge e dai luoghi più frequentati sono infatti numerosi i piccoli e grandi “tesori” che l’isola riserva ai visitatori più curiosi e intraprendenti. La scoperta dei luoghi più segreti di Formentera inizia nell’estrema punta est dell’isola, al margine dell’altissima scogliera dove sorge il Faro del La Mola, punto privilegiato dove assistere al sorgere del sole, che timido si alza dalle acque del mare. La torre bianca si erge maestosa e sovrasta l’ambiente circostante, brullo e tipicamente mediterraneo. La zona esercita un fascino magnetico che ha saputo conquistare anche il famoso autore di racconti fantastici Jules Verne, che ambientò parte del romanzo ‘Le avventure di Ettore Servadac’, proprio in questo luogo selvaggio. I mulini fanno parte del tipico paesaggio di Formentera e, pur avendo perduto da tempo la loro funzione originaria, ricordano ai turisti il passato dell’isola. Si crede che proprio il nome della Isla Bonita derivi da forment o froment, nome catalano del grano, e che quindi la popolazione in passato si dedicasse principalmente a questa attività. Il mulino di El Pilar, la cui sagoma si staglia sull’altopiano de La Mola, è quello che illustra meglio le caratteristiche di questi edifici e dell’industria della macinazione, essendo stato ristrutturato recentemente e visitabile; un tuffo nel passato e nelle antiche tradizioni assolutamente da non perdere. Scendendo lungo la strada principale che porta a La Mola, si trova una testimonianza del passaggio Romano sull’isola. Nella zona di Can Pins sono stati scoperti dei resti di un antico edificio militare – castella – una fortificazione costruita in una posizione strategica per permettere il controllo di entrambi i versanti dell’istmo centrale, accompagnata poco lontano da una piccola necropoli. Alle spalle della cala di Es Pujol, si trova un altro importante sito archeologico che testimonia la presenza di abitanti sull’isola già intorno al 2.000 A.C. I resti rinvenuti a Cana Costa appartengono al più grande sepolcro megalitico localizzato nelle isole e, da studi recenti, si ipotizza si tratti di una costruzione importante, più estesa di un semplice dolmen e risalente all’età del Rame. Non lontano dalla sito, si trova forse una delle più spettacolari grotte dell’isola, Cova d’en Jeroni, formatasi nelle profondità dell’isola almeno 3 milioni di anni fa. I riflettori posizionati all’interno evidenziano tutta la bellezza del luogo e del gioco alternato di stalagmiti e stalattiti, alcune dalle bizzarre forme e dimensioni. Alcuni tesori di Formentera si trovano nelle cittadina di Sant Francesc, capoluogo dell’isola, località viva e allegra grazie a ristoranti, locali all’aperto e negozi trendy. Qui si trovano due delle costruzioni più curiose presenti sull’isola; la più evidente è la chiesa fortificata, situata nella piazza centrale, dai muri spessi, la forma cubica, l’aspetto severo e rigoroso. Risale all’inizio del XVIII secolo, quando le precauzioni per difendersi dai frequenti attacchi di invasori o pirati non erano mai abbastanza, e per questo motivo troviamo due cannoni ben posizionati sulla sommità dell’edificio. Meno visibile e più difficile da individuare è la cappella di Sa Tanca Vella, una costruzione molto primitiva con una particolare volta a botte. La scoperta delle meraviglie più nascoste dell’isola si conclude a Cap de Barbaria, punto perfetto dove ammirare un tramonto struggente che tocca l’anima. La zona del faro si raggiunge passando da Pla del Rei, una distesa pianeggiante dal sapore vagamente lunare, tagliata solo da una strada. I dintorni del faro nascondono un segreto, la famosa Cova Foradada (Grotta Bucata) una cavità che conduce ad una piccola grotta a picco sul mare situata nella scogliera, non facile da individuare e raggiungere ma la strepitosa vista ripaga ampiamente la fatica.
Claudio Zeni