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Dal Casentino parte la candidatura all’Unesco della cucina italiana all’estero

Parte dal Casentino, suggestiva vallata in provincia di Arezzo, la candidatura all’Unesco della cucina italiana all’estero come patrimonio immateriale dell’umanità. L’occasione sarà rappresentata dall’organizzazione della sesta edizione dell'”Italian Cuisine in The World Forum”, un evento che da domenica 18 a martedì 20 giugno riunirà professionisti da tutto il mondo per celebrare la cucina italiana tradizionale e le produzioni enogastronomiche di qualità. L’iniziativa sarà eccezionalmente abbinata ad uno degli appuntamenti più attesi dell’estate casentinese come la cena “Capolavori a Tavola” che, ormai da sedici anni, viene promossa dal noto macellaio di Rassina Simone Fracassi come occasione per riunire alcuni dei migliori chef stellati della penisola, per valorizzare la carne chianina e l’eccellenza del buon cibo italiano. I tre giorni dell'”Italian Cuisine in The World Forum” saranno caratterizzati da un ricco programma che prevede iniziative dislocate lungo tutta la vallata: dal mercato dei migliori artigiani del food italiano a Rassina agli stand dedicati a pizza e pasta a Bibbiena, dalle degustazioni di vino al castello di Poppi a “Capolavori a Tavola” a Borgo Corsignano, arrivando fino al congresso di presentazione della candidatura all’Unesco in programma a Stia. «Il riconoscimento della cucina italiana nel mondo parte dal Casentino – commenta con orgoglio Simone Fracassi, tra i principali promotori dell’iniziativa  – queste tre giornate rappresenteranno l’occasione per riunire centinaia di chef e per presentare la nascita della fondazione Italian Cuisine in The World che si occuperà di proporre all’Unesco il riconoscimento della cucina italiana nel mondo come patrimonio immateriale. L’obiettivo della candidatura e della fondazione è di sostenere, diffondere e promuovere la cultura enogastronomica all’estero, rinforzando la collaborazione tra tanti professionisti e valorizzandone l’autenticità legata alle tradizioni e ai territori». Il Casentino è emblema delle tante aree rurali e periferiche d’Italia dove sono ancora visibili i processi che hanno modellato la cucina della tradizione enogastronomica che si è poi diffusa nel mondo, motivando così la scelta della vallata come base da cui far partire questa candidatura. Il momento di presentazione del progetto sarà martedì 20 giugno, a Stia, con il congresso degli ambasciatori della cucina italiana nel mondo, un network nato nel 2012 che conta più di 2.500 professionisti nella ristorazione; solo per l’occasione arriveranno in Casentino cento chef provenienti da settanta Paesi di cinque continenti. La conclusione sarà la sera con “Capolavori a Tavola”, che rappresenterà l’esaltazione concreta di questo progetto, configurando un vero e proprio galà enogastronomico dove assaggiare i prodotti e i piatti da tutte le regioni. L’appuntamento cade nei novant’anni della macelleria Fracassi e, per l’occasione, riunirà venticinque chef stellati, associazioni di cuochi e artigiani del gusto provenienti da ogni zona d’Italia per incontrare tutti gli amanti della buona cucina.

Claudio Zeni

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