Mezzo secolo di storia dedicato alla valorizzazione di un’eccellenza enologica della Valdichiana. È questa la realtà racchiusa nella pubblicazione ‘Consorzio Vini Valdichiana Toscana – I nostri primi 50 anni…1965-2015’ presentata presso la Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino di Ponte Chiani alla presenza di Giuseppe Salvini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo. “Su iniziativa dei produttori della Valdichiana il 9 dicembre 1965 fu costituito in Cortona il ‘Consorzio Bianco Vergine Valdichiana’ con lo scopo di promuovere l’istituzione della DOC per il vino bianco – ha esordito Massimo Peruzzi, Presidente della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino – successivamente il Consorzio si è adoperato per valorizzare tutte le tipologie di vino prodotte nella Valdichiana toscana e con Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2011, su iniziativa dello stesso Consorzio è stata variata la denominazione in ‘Valdichiana Toscana, al fine di avere senza equivoci l’esatta percezione che il vino prodotto proviene da quella parte di Valdichiana situata geograficamente nella regione Toscana nelle province di Arezzo e Siena, consentendo quindi, sul piano dell’immagine e della promozione di rafforzare il legame, forte, vitale, unico ed essenziale, con il suo territorio”. “Le uve destinate alla produzione dei vini della DOC ‘Valdichiana Toscana’ sono prodotte nella zona che si estende nella parte sud-est della Toscana, lungo la direttrice Firenze Roma che comprende parte dei territori amministrativi dei comuni di Arezzo, Castiglion Fiorentino, Civitella in Valdichiana, Cortona, Foiano della Chiana, Lucignano, Marciano, e Monte San Savino in provincia di Arezzo e dei comuni di Chiusi, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena in provincia di Siena – ha proseguito Gianni Iseppi, Direttore della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino – i vini con denominazione di origine controllata ‘Valdichiana Toscana’ non possono essere immessi al consumo prima del 31 gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve, con eccezione della tipologia ‘Vin Santo’, che non può avvenire prima del primo novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve, mentre la menzione ‘riserva’ non può avvenire prima del 1° novembre del quarto anno successivo a quello di produzione delle uve”. Giuseppe Salvini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo, dopo aver ricordato con grande piacere che per quasi trentotto anni (1975 – 2012) la Camera di Commercio di Arezzo ha ospitato la sede del Consorzio ha evidenziato il ruolo che il settore vitivinicolo rappresenta per la provincia di Arezzo, uno dei punti di forza della politica di sviluppo agricolo e rurale del territorio. “Nel 2015 il valore del vino esportato è stato di circa 81 milioni di euro con grande rilevanza verso l’export – ha concluso Salvini – il settore vitivinicolo aretino si fonda su una superficie vitata complessiva di circa 6200 ettari, di cui 15% di vino comune da tavola, il 25% di vino IGT e il restante 60% di vino a denominazione di origine, per un quantitativo totale di oltre 200.000 ettolitri di vino all’anno”.
Claudio Zeni
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