È vicino agli alberi di roverella, leccio, nocciolo, cerro e quercia, i quali rendono rigogliose le valli che circondano il millenario Castello di Petroia (Pg), che crescono i tartufi dell’Umbria, preziosi funghi custoditi dalla natura ricca di biodiversità che avvolge il maniero in cui è nato Federico da Montefeltro. Un territorio che per clima, morfologia del terreno e abbondanza di piante da tartufo è perfetto per le attività di ricerca.
Fino al 22 dicembre 2019, gli ospiti del Castello di Petroia diventano cavatori di tartufo, sperimentando da protagonisti la raccolta del re dei boschi con la guida di Cesare, e l’insostituibile fiuto di Stella, una bellissima Kurzhaar. La ricerca delle tartufaie avviene tra i 300 ettari di vegetazione che avvolgono la collina su cui si erge la storica fortezza, percorrendo gli antichi sentieri che si inoltrano nella tenuta.
Poi i tartufi vengono affidati alle mani esperte dello Chef Walter Passeri, il quale ne esalta le qualità e i sapori, preparando deliziose ricette, servite per cena alla tavola del ristorante “Sala degli Accomandugi”.
La “caccia al tartufo” per 2 ore nelle valli del Castello di Petroia, con cena completa di 4 portate e vini DOC umbri abbinati è al prezzo di 80 euro a persona.
di Claudio Zeni
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