Una storia millenaria, quella de Il Borro, piccolo ed accogliente borgo della frazione di San Giustino Valdarno (Ar) che ha visto protagoniste famiglie illustri che hanno determinato le sorti della Toscana, come quella dei Pazzi, dei Medici Tornaquinci e quella dei Savoia, fino all’attuale proprietà di Ferruccio Ferragamo. Colpevole una battuta di caccia, Ferruccio Ferragamo si innamorò della Tenuta Il Borro nel 1985, allora ancora appartenente al Duca Amedeo D’Aosta. Per anni la famiglia Ferragamo affittò la Tenuta toscana fino al 1993, quando decise di acquistare l’intera proprietà, incluso il Borgo Medievale all’epoca malmesso e la villa padronale allora distrutta dagli attacchi della Seconda Guerra Mondiale. Quella che oggi si presenta come la Tenuta Il Borro, nasce in realtà come antica località, centro di ritrovo e fonte di lavoro per gli abitanti della zona. Infatti, cuore della Tenuta è proprio il piccolo Borgo Medievale che, risalente al lontano 1039, è arroccato sulle rocce scoscese del “borro”, termine che sta ad indicare un burrone formatosi dal letto di un torrente. Oggi, la Tenuta, grazie alle cure e ai lunghi lavori di restauro da parte dei nuovi proprietari, è tornata ad un nuovo splendore, facendo rivivere quelle che sono da sempre le antiche tradizioni di questi luoghi. In questa suggestiva cornice non poteva mancare una cucina di qualità affidata da quest’anno ad un nuovo team guidato dall’Executive Chef Andrea Campani con gli Chef Claudio Tamburini, Jonathan Rossini, Luca Fabbrini, mentre in sala, con professionalità e cortesia, operano Maurizio Puopolo e Rachele Guerriera. Due gli spazi per la ristorazione: L’Osteria del Borro e VinCafè Restaurant. L’Osteria, finemente ristrutturata dallo Studio 63 di Firenze con toni chiari e luminosi del tortora, arredata con tavoli di querce e poltroncine, propone una cucina toscana evoluta, in costante equilibrio tra gusto, sostanza e creatività, mentre il nuovo spazio del VinCafè Restaurant (chiuso la sera) è uno spazio all’insegna del design e di una moderna architettura toscana, il tutto in perfetta sintonia con la natura che lo circonda, dove poter gustare un buon bicchiere di vino davanti al panorama mozzafiato del Borgo Medievale illuminato dal caldo sole toscano. “Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo” diceva Oscar Wilde. Una massima che ben si addice alla filosofia del team di cucina del Borro viste le loro proposte in carta, a cominciare dal ‘Battuto di Chianina con verdure croccanti, cialde al papavero, capperi fritti e vino rosso’, dove il cappero fritto, le verdure croccanti e la cialda al papavero seppur buoni e gustosi, arrichiscono ed esaltano l’unico vero protagonista di questo piatto: la Chianina, per poi proseguire con il ‘Tortello ripieno di cinghiale, con crema di lenticchie al rosmarino e polenta fritta’ e il ‘Maialino croccante con purea di mele, finocchi saltati al timo e salsa al vin santo’. Non c’è altro da aggiugere!
Claudio Zeni
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