“La giovinezza è il pasto di cui gli uomini si cibano per il resto della loro vita.”
affermava lo scrittore sceneggiatore statunitense Leon Uris (Baltimora, 3 agosto 1924 – Long Island, 21 giugno 2003).
Daniele Dabbene, classe 1995, è un giovanissimo che fin da bambino accompagnava il nonno nelle vigne e lo osservava potare, legare i tralci, scrutare il cielo per comprendere meglio le condizioni meteorologiche. Daniele faceva quello che i bambini curiosi amano fare con la consapevolezza di essere al sicuro vicino ad una persona cara.
Ma il vissuto dei primi passi della vita per molti uomini si rivela crescendo il cammino che si desidera intraprendere, certo non tutti ci riescono purtroppo, ma non è il caso di Daniele. Passano gli anni e dopo le scuole dell’obbligo Daniele si diploma presso la scuola di Agraria di Grinzane Cavour. Nel frattempo, dopo il nonno, anche il papà porta avanti le vigne di famiglia e quella meravigliosa tradizione della gente di Santa Vittoria (Cn) di lavorare la terra.
Daniele non solo lavora la vigna ma inizia un percorso di maturazione enologica attraverso la conoscenza del lavoro degli altri produttori, quelli bravi e con esperienza. Studia ancora, incontra persone, degusta, visita aziende e realizza definitivamente suo il piccolo grande sogno di bambino.
Arriva il 2017 e a soli 22 anni, grazie alla collaborazione dei genitori, ristruttura una vecchia stalla di famiglia e la trasforma in cantina dando il via alla sua filiera di produzione: dalla vigna alla bottiglia. Pochi ettari, circa 6, e poche bottiglie, 4 mila, ma rigorosamente di alta qualità. Che assurdità sarebbe quella di vivere e lavorare in un anfratto territoriale baciato da Dio, e non cercare di produrre il meglio che questa terra, unita al lavoro dell’uomo, può offrire.
Una piccola produzione di pregio di Roero, Roero Arneis, Nebbiolo d’Alba e Barbera d’Alba con la costante ricerca di produrre sempre meglio offrendo così al mercato grandi vini da gustare con soddisfazione.
di Claudio Zeni