E dopo la chiusura straordinaria di gennaio per un restyling di alcuni spazi comuni, di diverse suite e camere e soprattutto della nuova porta d’entrata e della lobby che si presentano oggi con un look nuovo, si tirano le somme di 125 anni di gloriosa storia. 125 anni che hanno fatto dell’Hassler Roma uno degli hotel iconici, conosciuti in tutto il mondo, il simbolo di una grande tradizione alberghiera che si dipana tra passato, presente e futuro.
Fondato da Alberto Hassler nel 1893 (negli anni precedenti aveva avuto in gestione una pensione in Via Bocca del Leone chiamata Hassler New York), appartiene dagli anni venti alla famiglia Wirth.
Oscar, figlio di Heinrich Wirth e padre di Roberto Wirth inizia a gestire l’Hassler Roma nel 1921 in qualità di partner di un altro albergatore svizzero, Alberto Hassler, divenendo in seguito l’unico proprietario del prestigioso albergo. In breve tempo il prestigio e il successo dell’Hassler aumentarono progressivamente. Nel 1925, con il risveglio del turismo europeo e l’arrivo dei primi numeri consistenti di turisti americani, l’Hassler divenne ben presto il leader indiscusso nel settore alberghiero italiano.
Oscar si rese però conto che l’albergo aveva grande necessità di essere ristrutturato per stare al passo con le crescenti esigenze della clientela e nel 1939, quindi, iniziò l’opera di demolizione allo scopo di ricostruirlo quasi integralmente. L’albergo fu poi requisito durante la seconda guerra mondiale dalle forze aeree americane, per essere utilizzato come il loro quartier generale a Roma.
Finalmente nel 1947 l’Hassler poté riaprire le sue porte. E la posizione eccellente e unica, sulla sommità della scalinata di Trinità dei Monti, gli fornì un potenziale illimitato. Nel 1949 Oscar Wirth, durante un viaggio di lavoro a New York, conobbe e si innamorò di Carmen Bucher, anch’essa discendente da una importante famiglia di albergatori svizzeri. Nell’agosto dello stesso anno la coppia si sposò, unendo così i destini di due grandi famiglie di albergatori”. Nel 1950 nacque Roberto Wirth. Dopo la morte di Oscar fu la moglie Carmen a guidare l’Hotel.
Oggi Roberto Wirth, unico proprietario e General Manager – che con 40 anni di direzione, è il Direttore d’albergo con maggior esperienza in Italia – è il padrone di casa dell’Hassler. Roberto Wirth considera l’Hotel la sua casa e l’eredità di famiglia. Il suo impegno, la sua passione per l’ospitalità, la sua dedizione, la sua costante presenza e il suo tocco personale rappresentano ciò che ha permesso all’albergo di essere considerato come uno dei migliori d’Europa e location prediletta dei viaggiatori che visitano la Città Eterna. Come ama ripetere “L’Hassler è la donna della mia vita, una donna da accudire, trattare con i guanti di velluto e amare con tutto il cuore”.
E questa sua grande passione lo ha spinto a fare sì che l’Hassler in tutti questi anni potesse sempre essere un Hotel al passo con i tempi. “Il richiamo al prestigioso passato dell’Hassler e alla sua storia è sicuramente molto sentito dai nostri ospiti – spiega Roberto Wirth -, fa parte del nostro retaggio e della nostra eredità e ha contribuito alla fama di cui gode oggi l’Hotel. Questo però non significa che i nostri ospiti non si aspettino tutti i comfort che la modernità può oggi offrire. Molto abbiamo investito negli ultimi anni e continuiamo ad investire: l’obiettivo è quello di essere sempre all’avanguardia non solo in termini di comfort ma anche in termini di tecnologia”.
Tanti i lavori di ristrutturazione realizzati quindi in questi anni – la quasi totalità delle camere è stata rinnovata ed è stata messa mano anche agli spazi comuni -, non ultimo il restyling di Imàgo nel 2017 e i lavori portati a termine durante la chiusura di gennaio 2018 che hanno visto il rifacimento dell’ingresso e di parte della hall, un “refurbishment” del Salone Eva, della “Presidential Suite” San Pietro e di altre stanze (è stato ridotto l’inventory delle camere per poter ampliare alcune tipologie ed è nata una nuova categoria: le Junior Suite). Il progetto dei vari restyling è nato dall’idea di Roberto Wirth – che ha seguito personalmente i lavori sovraintendendo il progetto, il cantiere e occupandosi di ogni dettaglio – supportato da un team di architetti e ingegneri.
Un’eleganza senza tempo che racchiude in sé lo stile contemporaneo e il tocco classico che da sempre caratterizza l’Hassler Roma: è questo il “concept” a cui tutti i lavori di rinnovamento ad ora eseguiti si sono rifatti, un fil rouge che è la testimonianza di come si possa cambiare, andare avanti ma rimanendo fedeli a se stessi.
Claudio Zeni
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