”Ahahahahahah!”. Non si potrebbe cominciare meglio una recensione che riguarda lo spettacolo ”Tutto Shakespeare in 90 minuti”, un’ora e mezza di riso e di divertimento, in cui ci troviamo davanti alla parodia dell’intera opera shakespeariana. Una scenografia fissa, composta da una struttura architettonica dipinta sullo sfondo, da cui gli attori possono entrare e uscire – in questo senso e anche in altri ci avviciniamo assai alla Commedia dell’Arte –, è sufficiente per creare le diverse rappresentazioni sulla scena.
Si parte da un “Romeo e Giulietta” dai tratti sardonici, interpretato da una Giulietta-uomo travestito, da un Romeo infinitamente smielato e sbadato, da un frate-Obi-Wan Kenobi, da una nutrice tettona (sì, penso che posso scrivere questa parola pubblicamente). Passando poi attraverso parodie composte da balletti rep, partite di calcio, narrazioni improbabili, Macbeth irrealizzabili (gli uomini di teatro sanno che rappresentare questo dramma porta sfortuna) giungiamo all’ultima Tragedia: “Amleto”! Un “Amleto” in cui Ofelia è una ragazza del pubblico, improvvisamente chiamata sul palcoscenico, e in cui la soluzione meta-teatrale della preannunciata morte del diabolico zio è resa da un teatrino di burattini, che danno luogo a una piccola rappresentazione osé – chiamiamola così.
Io parlo, ma mi rendo conto che il piacere di una commedia non può essere restituito a parole, bisogna vedere per ridere e non basta leggere una recensione.
Bravissimi Zuzzurro e Gaspare e Maurizio Lombardi sul palcoscenico, che da soli ricreano in modo farsesco il repertorio del Drammaturgo inglese, rispettando pienamente i tempi comici per un’interpretazione veramente molto faticosa dal punto di vista vocale e gestuale – il dramma è un via vai incessante di movimenti concitati.
Una rappresentazione da Commedia dell’Arte, come accennavo prima, dove i personaggi diventano stereotipi, maschere che giocano tra di loro in un modo che sembra improvvisato.
Ottimo l’adattamento di Alessandro Benvenuti; unica pecca, a mio avviso, è l’uso dei microfoni da parte degli attori, attrezzature che non mi piace mai vedere in Teatro, perché tolgono al dramma una parte della sua spontaneità.
È mancata solo la parodia di un dramma in scena, non so se i protagonisti lo sanno, si tratta de “La Tempesta”… d’altra parte in novanta minuti proprio tutto non si poteva fare.
Teatro Stabile di Verona e a.Artisti Associati di Gorizia
TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI
di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield
traduzione Paolo Valerio
adattamento Alessandro Benvenuti
con ZUZZURRO & GASPARE
e con Maurizio Lombardi
ideazione e progetto Paolo Valerio
regia Alessandro Benvenuti
regista assistente e collaborazione all’adattamento Chiara Grazzini
costumi ed oggetti Pamela Aicardi
sartoria Chiara Defant
disegno fondale Francesca Pedrotti, realizzato da Keiko Shiraishi
colonna sonora Antonio Di Pofi
luci Enrico Berardi