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Team Solarys alla Dakar: terza tappa

Pisco (Perù), sveglia alle 5.00 e preparazione meticolosa in vista dell’impegnativa tappa odierna che ha portato i due piloti del Team Solarys Racing al bivacco di San Juan de Marcona a sud della costa oceanica, attraversando canyon, laghi salati e veloce tratto sul mare da sesta piena con l’immancabile sabbia che ormai ci accompagna da giorni sulle dune del deserto peruviano.

Una gara difficile da interpretare dal punto di vista della navigazione, che ha messo in seria difficoltà i concorrenti tra cui il nostro Maurizio “Gerry” Gerini che a circa 100 km dal fine prova si è trovato su un vasto plateau di sabbia senza nessuna traccia, cosa che ha fatto nascere in lui il dubbio che fosse finito fuori rotta, dietro di lui altri due concorrenti che lo seguivano, evidentemente ben informati sulle qualità di navigatore che contraddistinguono il pilota ligure, così la decisione, rivelatasi in seguito errata, di invertire il senso di marcia e tornare al waypoint precedente per capire meglio quale fosse la giusta via salvo verificare che in realtà la prima scelta fosse quella giusta, allungando il suo cammino di 15 chilometri che in termini di tempo sono sufficienti a perdere posizioni in classifica. “Peccato, avevo sorpassato diversi concorrenti e stavo tenendo una buona andatura poi mi sono ritrovato a correre senza però vedere le tracce dei piloti che mi precedevano e mi è sorto il dubbio che non fossi nella giusta direzione e così ho fatto un po’ di chilometri in più perdendo tempo, pazienza sono comunque soddisfatto ed ho imparato qualcosa in più”, così ha dichiarato Maurizio all’arrivo.

In effetti molti dei top rider hanno i cosidetti “mapper” che visionano immagini fresche di google maps e riescono a rifare i road-book per i loro piloti restando nelle regole ma facendo fare loro tratti alternativi per evitare ostacoli di sorta risparmiando energie e sopratutto tempo prezioso, così molto spesso si vedono i piloti ufficiali e dei top team prendere strade diverse rispetto a quelle indicate sulle note di rotta e seguirli è sempre molto rischioso anche per ragioni di sicurezza. Qualche penalità rimediata dal pilota del team Solarys che a causa del mal funzionamento dello speed limit per un cavo tranciato, ha superato i limiti di velocità in alcuni settori controllati. Vedremo cosa deciderà la direzione gara in serata.

Alla fine un 51° posto in 4h18’15” con un gap di 57’32” dal vincitore della tappa il britannico Sam Sunderland. Ora Gerini nella generale occupa la 48à posizione con un tempo totale di 8h31’14” nonché 29° della categoria Marathon.

Molto simile la gara portata a termine da Fausto Vignola, anch’esso percorre dodici chilometri in più dopo aver passato uno dei tanti punti di controllo allargandosi oltremisura dalla linea originale di percorrenza e pure lui regala all’impietoso cronometro frazioni di tempo prezioso. In difficoltà come molti piloti al km113 lungo la ripida pendenza di una collina caratterizzata dal temibile fesh-fesh, sabbia così fina come borotalco che esplode letteralmente al passaggio dei mezzi, ma la cosa che rende pericolosa questo tipo di sabbia sono i sassi nascosti sotto di essa che impongono moltissima attenzione e “buena suerte” come recitano gli spagnoli. “Sono contento per come sia andata questa terza tappa e gareggio giorno per giorno senza prendere troppi rischi, una strategia che reputo accorta per l’obbiettivo finale in terra Argentina” , ha dichiarato Fausto al suo arrivo al bivacco.

Fausto Vignola chiude al 81°posto in 4h52’32”  e in generale occupa il 104°posto a 12h03’27”.

Ultima curiosità, l’ormai arci noto numero di gara 108 corre con tanto di bandierina di Pogli, entroterra di Albenga (SV), sventolante sulla giacca On Board che indossa  ed è visibile ad ogni suo passaggio e attira frequentemente l’attenzione di foto cine operatori ma anche il numeroso pubblico presente sul percorso che in maniera festosa accoglie tutti noi ormai da giorni.

Domani ancora una tappa molto impegnativa e difficile dal mare fino a 1750 metri di quota, con passaggi anche pericolosi e segnalati sul registro di bordo, partenza e arrivo allo stesso bivacco di San Juan de Marcona, tappa di 444 km di cui 330 di speciale e 140 di trasferimento con start spettacolare multiplo di 15 piloti per volta, stile Le Mans, sulla spiaggia con partenza alle ore 5.30.

Ufficio Stampa

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