Ancora una eccellente prestazione di Gerini che chiude 24°e Vignola contante 55°
Termina positivamente questa prima tappa Marathon per Maurizio Gerini#42 che guadagna posizioni e termina in 24a piazza mantenendo un buon ritmo di gara e superando diversi suoi colleghi e lo intercettiamo stanco e affaticato al bivacco di Tupiza, o almeno per quello che resta dello stesso diventato una trappola di fango per molti mezzi di assistenza sistemati in qualche maniera nella zona isolata di questo luogo di cactus e sabbia, altresì lasciati soli agli occhi del mondo per via dell’assenza di connessioni internet. Un ottimo e costante Fausto Vignola#108 in recupero chiude in 55a posizione, arrivando anch’esso al traguardo visibilmente provato dopo questa doppia tappa in completa autonomia e arrivando a toccare i 4800 metri di quota con tutte le difficoltà respiratorie conseguenti. La Dakar 2018, lo sì è visto fin da subito, non prevede solo performance di velocità e precisione nella guida, ma bensì doti di resistenza fisica non indifferenti.
La buona preparazione dei due alfieri del Solarys con gli allenamenti sul Monte Bianco prima della partenza alla volta di Lima, si sono rivelati determinanti ai fini della corsa che da diversi giorni ormai rimane su questi altopiani Andini Sudamericani a quote non usuali per i due liguri che vivono abitualmente al livello del mare.
La notizia che i concorrenti hanno ricevuto al bivacco infangato di Tupiza è che la tappa numero 9 da Tupiza a Salta nel territorio Argentino, è stata annullata a causa dell’impraticabilità della maggior parte di esso e così ci si dovrà trasfere direttamente a Salta. Alcuni sistemano la moto e stringendo i denti si rimetto in marcia per altri 540 chilometri. Incontriamo ad un rifornimento per strada Alessandro Botturi che ci spiega come abbia deciso di fare questa ulteriore fatica per guadagnare più riposo dopo l’arrivo a Salta approfittando dello stop forzato della tappa 9.
Altri piloti come i nostri Gerini e Vignola, raggiungeranno la cittadina Argentina, domattina con partenza alle 4. La fatica della gara e dei trasferimenti comincia a segnare sempre di più il fisico seppur ben allenato dei concorrenti.
Il freddo è stato una componente di difficoltà in più e come ci hanno raccontato all’arrivo, si correva con le mani intirizzite che impedivano una buona presa sul manubrio rendendo difficile il controllo del mezzo.
Ulteriori informazioni verranno fornite all’arrivo a Salta dove si conosceranno i dettagli del proseguo di questa 40a edizione di una Dakar che resterà scolpita nelle nostre menti per sempre.
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