Si è concluso domenica, con le ultime due gare, corse nella notte di Losail, il Campionato del mondo SuperBiKe che alla vigilia di queste due ultime manche vedeva il campione del mondo 2013, il Britannico Tom Sykes, con la sua Kawasaki davanti al Francese dell’Aprilia Sylvain Guintoli di ben 12 punti. Ma andiamo con ordine. Sabato la pole position per definire la griglia di partenza era stata conquistata dall’italiano della Ducati Davide Giugliano con un tempo eccezionale tanto da stracciare il record di Ben Spies che resisteva dal 2009, davanti alle due Kawasaki di Baz e Sykes. Quintoli non è andato oltre il quinto tempo.
Ma come ben sappiamo spesso in gara le cose vanno diversamente infatti, in gara 1, Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) ha conquistato un successo cruciale nella battaglia per il titolo del Campionato Mondiale eni FIM Superbike 2014. Gara molto equilibrata sotto le luci artificiali del circuito qatariano, il pilota transalpino è riuscito a far la differenza, ottenendo la testa della corsa a quattro giri dal termine ed involandosi indisturbato verso il successo. Con Loris Baz in seconda posizione alla bandiera a scacchi, nonostante le indicazioni provenienti dal muretto dei box, indicassero di farsi superare dal campione in carica Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) che ha completato il podio dopo una gara iniziata nel migliore dei modi e proseguita con qualche difficoltà nel mantenere un passo costantemente veloce. Grazie al quarto successo in stagione, l’ottavo della carriera, Guintoli, dopo gara 1, si ritrova a sole 3 lunghezze (394 a 391) di ritardo da Sykes, con 25 punti ancora da assegnare. Quarto posto per Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike), apparso in gran forma nei primi due terzi della corsa ed in grado di precedere un quartetto di piloti scatenati composto in ordine d’arrivo da Davide Giugliano (Ducati Superbike Team), Toni Elias (Red Devils Roma Aprilia), dal secondo alfiere ufficiale Ducati Chaz Davies e da Marco Melandri. Completano la top 10 Eugene Laverty ed Alex Lowes (Voltcom Crescent Suzuki), con Niccolò Canepa (Team Althea Racing) dodicesimo dietro a Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) e miglior classificato EVO. Al genovese questa affermazione non è però bastata, in quanto David Salom (Kawasaki Racing Team), grazie al tredicesimo posto assoluto, si è aggiudicato il successo finale nella categoria con una gara d’anticipo. Ma la spettacolare giornata del transalpino ha continuato anche in gara 2 dove, dopo una partenza bruciante di Sykes e Rea, il pilota di casa Aprilia Sylvain Quintoli riesce a conquistare la terza piazza per superare, giro dopo giro, prima Sykes poi Rea e conquistare la seconda vittoria di giornata (la nona in carriera) che, indipendentemente dal risultato del Britannico lo colloca in testa alla classifica mondiale e lo laurea Campione del Mondo 2014. Gara 2 finisce con la vittoria di Sylvain Quintoli (Aprilia SRV4) davanti a Jonathan Rea (Pata Honda), Tom Sykes (Kawasaki 1000-10R), poi Chaz Davies (Ducati Panigale), Toni Elias (Aprilia RSV4), Davide Giugliano (Ducati Panigale) e Marco Melandri (Aprilia SRV4). La casa di Noale conquista, grazie ai due successi di Sylvain, anche il mondiale costruttori (il terzo in SBK ed il 52 per casa Aprilia) davanti a Kawasaki ed Honda a seguire Ducati e Suzuki. Il doppio titolo in SuperBiKe appare come un biglietto da visita più intusiasmante ed esaltante per far partire bene il progetto MotoGp 2015. Con un anno di anticipo sulla propria programmazione, infatti dalla prossima stagione Aprilia farà il suo debutto nel campionato del mondo della classe regina “la MotoGp” condotta da quel Marco Melandri che domenica, pur correndo al risparmio, con il suo 4° ed 8° posto ha contribuito, anch’esso, al successo nella classifica costruttori SuperBiKe. Noi in attesa della migliore italo-tedesca Ducati auspichiamo un felice debutto alla casa di Noale necessario per riportare finalmente una marca italiana sul tetto del mondo motociclistico, come lo furono gli anni 60 ed i primi 70 dopo tanto, troppo tempo di predominio Giapponesi (Yamaha, Kawasaki, Suzuki ed Honda l’hanno fatta da padroni).
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