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Neuro 2012: Pre-Croazia, Svedesi da prendere a calci, il Barcellona del Trap, la rima con Postiga, Cristina D’Avena per Cassano

Cambiate qualsiasi rito abbiate seguito prima e durante Italia-Spagna (tranne la birra. Danese. Oppure va bene anche quella che beve il Lupetti). Oggi alle 18 servirà tutt’altro iter scaramantico. Se domenica scorsa poteva andar bene il catenaccio ed un gioco più attendista, oggi alle 18 contro la Croazia, l’Italia dovrà giocare in attacco, vincere la partita, assicurarsi così il passaggio del turno senza patire come orsi bianchi all’Equatore come succede ad ogni girone dell’Europeo. Prandelli, rispetto alla gara con gli spagnoli ha un unico dubbio (beato lui): Di Natale o Balotelli?

Dovessero farla a me la domanda (uno/a dei 56 milioni di allenatori che esistono in Italia) direi Giovinco (e Di Natale). Dovesse andare storta, comunque, stasera potremmo sempre riempire casa di casse di acqua santa, perchè l’Irlanda di Trapattoni ha detto che contro la Spagna potrebbe anche vincere. Potrebbe…In ogni caso il “gatto” è tornato in forma, per cui

Voto 10 alla conferenza stampa di Trapattoni. Davanti ai giornalisti, inizia a parlare in anglo-latino: “Words fly, it’s important to do. Verba volant in latin, with the arms flying”. Ok, la premessa era dovuta, passiamo alla prossima domanda. “I won’t change 4-5 players. No. 2-3 maybe”. All right, l’importante è avere le idee chiare sulla formazione. “Espana jugara con 9 de verdad. Torres o Llorente. Necesitan una referencia arriba”. Spagnolo mode on. Poi un segreto del passato, uno scheletro nell’armadio venuto fuori solo ieri: “Io ho avuto molte squadre: Juve, Milan. Inter, Barca, no, Bayern”. Il Barcellona e non ce ne siamo mai accorti!!! Infine – e non poteva mancare – la domanda sui gay: “Qui parliamo di altre cose, se vuole le do una risposta in privato”. Caspita: lui sa! Infine Trapattoni chiama a ripetizione il ct Del Bosque, Busquets. Dettagli da maniaci della precisione. Foneticamente la differenza è minima. Tsè.

Voto 9 al call center di Sky. Inserisci la “digital key” al decoder e magicamente dovresti vedere i canali del digitale terrestre. Li vedi tutti èh, tranne la Rai, tranne quindi la partita. Numerose le telefonate incazzate degli utenti ma un modo per venirne a capo, su prezioso consiglio di un ragazzo del call center che non ne aveva più delle chiamate, è stato il suggerimento di vedersi le partite al canale 546. La “ZDF”, canale tedesco, trasmette tutte le partite dell’Europeo. Eccezionale. Soprattutto se dovete, come ieri, guardare la Germania: nessuna differenza tra la telecronaca tedesca e quella di Bizzotto. Soddisfatti o rimbrosati.

Voto 8 ai vecchi metodi della nonna svedese. Loro sono quel popolo un po’ così, pervertito insomma. Ed è chiaro che a noi piacciono come sono. Ha fatto il giro dell’Europa una sessione di allenamento della Svezia, quella dove l’errore nella preparazione, un giocatore se lo paga a suon di palloni calciati sul fondoschiena. E’ l’avverarsi di un sogno: quante volte avreste voluto dire “Balotel…ehm Tizio? Sarebbe da prendere a calci in culo”. Ah se Lippi avesse avuto questa brillante idea negli anni all’Inter…

Voto 7 a Slaven Bilic, ct della Croazia. Prima di ogni gara, l’allenatore rock sottopone i suoi giocatori all’ascolto dei canti popolari per rafforzare la loro complicata identità nazionale. L’idea sarebbe stata migliore se dagli altoparlanti sarebbero uscite le canzoni di Goran Bregovic: così per alimentare l’odio etnico e fomentarli di più. Sarebbe carino però se anche Prandelli seguisse quest’abitudine per la nostra Nazionale. Suggeriamo “O surdato nnamurato” invece che l’inflazionata “Azzurro”. Unici distinguo, “Ballo ballo” di Raffaella Carrà per i due omosessuali, totale strappo alla regola con “Fast love” di George Michael per i metrosexual. Per Cassano va bene Cristina D’Avena.

Voto 6 a Postiga. Sua la firma del 2 a 1 del Portogallo sulla Danimarca. A parte l’eccezionalità di veder segnare un “centravanti” portoghese, Postiga, in un momento nel quale si parla solo di “quello”, ci ha regalato una gioia, suggerendo una rima troppo facile per essere vera. Un po’, come un quotidiano pugliese che titolò il drammatico incidente a Conversano “Figa di gas”. A Cristiano Ronaldo potrebbe non piacere questo elemento.

Voto 5 agli aerei ucraini, che non arrivano più in ritardo come una volta. “Uhhh, gran colpo, grandissima azione”. Eh sì, lo abbiamo sentito: Vincenzo D’Amico a sto giro ce l’ha fatta ad arrivare in orario per commentare assieme a Gianni Bezzi la partita Portogallo-Danimarca. A raccogliere tutte le perle ci vorrebbe una collana pari alla Treccani, da non capire se ci sono o ci fanno, in esclamazioni di questo tipo (formato): “Molto bassa la posizione di Nani”. Questa era troppo facile. Più difficile, un Collovati che durante Russia-Polonia, si spinge in un “e adesso i sovietici stanno prendendo campo”. Inutili i messaggi in cuffia dallo studio Rai, per ricordare all’ex giocatore dell’Inter che il muro è caduto nell’89.

Voto 4 a Cristiano Ronaldo. Il Portogallo vince, lui rimane un fantasma. Ha compagni di reparto che sfiorano il ridicolo e non lo supportano in avanti, ma se nella squadra di club fa il fenomeno, in Nazionale fa più attenzione al gel per i capelli. Ogni volta che viene inquadrato dal maxischermo dello stadio, ci si specchia e aggiusta il tiro. Quello del ciuffo.

Voto 3 a Slaven Bilic. Il già citato ct della Croazia si becca una mega insufficienza per aver dichiarato di temere solo Pirlo anche se il suo Modric – a suo dire – è migliore del centrocampista della Juventus. Vedremo. Intanto anche oggi ci sta che lo vedremo come la papalina di lana. Magari s’è parlato con Renzo Ulivieri, lui che pure all’ultima giornata di campionato a maggio s’infilava il cappotto di cashemire. Portava bene, diceva, collassando disidratato al 90esimo.

Monia Bracciali

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Monia Bracciali

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