”Un oracolo suino unico, un vero maiale ucraino, un sensitivo che conosce i misteri del calcio: ogni giorno alle 16 predirà il risultato del prossimo match”. Benvenuti a Neuro 2012. Non è uno scherzo, le dichiarazioni vengono dall’amministrazione di Kiev, sarà un maiale a fare i pronostici sulle partite. In Sudafrica, il polpo Paul non ne sbagliò una: azzeccò tutto, finale Olanda-Spagna compresa. Come premio, finì bollito nel piatto, assieme ad un contorno di patate. La fine dell’oracolo suino sarà altrettanto scontata, magari va capita la modalità con la quale predirà le vincenti. Il nome è tenuto segreto, idem quello di chi ha pensato ad una cosa simile.
L’Europeo parte domani alle 18 a Varsavia con la partita Polonia-Grecia. Per l’Italia, battesimo di fuoco alle 18 a Danzica contro la Spagna.
Giorno di vigilia e del primo (n)europagellone.
Voto 10 alla nostalgia. A breve ricorre il trentennale del Mondiale vinto in Spagna nell’82. L’atroce figura in Sudafrica quattro anni fa, è stata una parentesi perchè al “popopopopopoooooooopo” di Germania 2006, ci vengono ancora le lacrime. Nel paese dove il “si stava meglio quando si stava peggio” è un evergreen dal 1920, noi italiani abbiamo già nostalgia del futuro. E’ corsa alla scaramanzia dei giocatori farabutti, quella che porta bene, perchè nel 1982 c’era lo scandalo delle scommesse, nel 2006 c’era Calciopoli, nel 2012 ancora le scommesse. E allora vinceremo sicuro – o almeno arriveremo in finale – perchè questo è il nostro destino e se il primo Luglio brinderemo, saremmo daccapo a ricordare quanto Bearzot era più genuino di Prandelli, quanto Pertini era più tifoso di Napolitano, quanto l’urlo di Grosso assomigliava a quello di Tardelli. Ah ma questi sono Europei? Non importa: se vinceremo, ci ubriacheremo di birra danese lo stesso.
Voto 9 a Pirlo. L’anno scorso Berlusconi lo mandò in pensione dagli Agnelli (travestiti da lupi). Con la Juventus ha giocato un campionato strepitoso ma la forma di Iceman persiste ancora e senza di lui la Nazionale va nel panico. Dopo il 3 a 0 ridicolo rimediato dalla Russia, il ct della Spagna Del Bosque non sapendo a cosa appigliare le sue dichiarazioni di finta-modestia, s’è attaccato a lui: “Io penso a Pirlo. E’ lui che mi preoccupa”. Anche perchè gli altri 22 azzurri preoccupano noi.
Voto 8 a Twitter. Lo usano tutti i giocatori e i loro procuratori, ma proprio tutti. Tanto che le Federazioni hanno dovuto emettere delle circolari di permesso o divieto di utilizzo durante l’Europeo. La Spagna esulta con Fabregas, il primo a essere felice di twittare in real time. La Danimarca, invece, è già disperata, tanto che Simon Kjaer ha fatto prontamente sapere che ad aggiornare il profilo ci penserà l’agente @beckmikkel e che quindi possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo. Gli altri liberino uno “sti ca…“.
Voto 6 all’italiano alla Snai, che è andato a puntare la vittoria finale dell’Italia non appena ha avuto notizia del caos scommesse. Va bene la cabala, va bene la scaramanzia, vanno bene i corsi e i ricorsi storici, ma l’Italia ha almeno tre nazionali a lei superiori (Olanda, Spagna, Germania) e convocati che potrebbero avere cali di concentrazione in collegamento radio con le procure di Cremona e Bari. Non abbiamo neppure tatticamente le idee chiare: dalla difesa a quattro a quella a tre, tanto per fare un esempio. Si soffre l’assenza del leader carismatico (no, scusate, Buffon non lo prendo in considerazione), la panchina non ha ricambi di spessore e l’unica cosa su cui puntare – e sperare – è l’exploit individuale alla Grosso o alla Schillaci. Ah ma questi sono Europei? Non importa: se vinceremo, ci ubriacheremo di birra danese lo stesso (cit.)
Voto 5 ai boicottatori. Mio Dio che barbarie. Cani randagi trucidati in massa. Basta! Boicottate Euro 2012! Il popolo di Facebook con questo tema si è scatenato. Peccato che il randagismo nei paesi meno “avanzati” lo si è sempre contrastato così, in modo violento. In Ucraina non stanno andando per il sottile perchè il cane abbandonato a sé stesso fa branco e diventa pericoloso, selvatico, affamato e cattivo: non certo un bel biglietto da visita per i turisti-tifosi. Il problema sta quindi a monte, è culturale e riguarda un gradino di senso civico che nazioni preoccupate da altre tematiche, non hanno raggiunto e non gli importa affatto di raggiungere. Insomma: spegnere i televisori non servirà a niente.
Voto 4 a Mario Barwuah e cioè a Balotelli. E’ questo il nome che comparirà sulla maglia del giocatore del Man City. La solfa è sempre la stessa: la lotta al razzismo anche quando non c’è. In due righe, Balotelli è nato a Palermo da genitori ghanesi ma è stato adottato da una famiglia di Brescia. “Barwuah” è quindi il nome originario che l’attaccante (o chi per lui, meglio…) ha voluto per dimostrare l’attaccamento ai genitori e perchè per Super Mario essere un italiano con la pelle nera, non è certo un problema. Il punto è che nemmeno noi lo vediamo “un problema”.
Voto 2 a Chernobyl. Hanno portato le nazionali in visita agli ex campi di concentramento di Birkenau, Auschwitz; sono stati versati litri di inchiostro, sparate immagini e foto a raffica sulla banalizzazione delle lacrime dei giocatori (ah beh, serviva la memoria dello sterminio ebreo per ribaltare lo stereotipo del calciatore-bambinone!) eppure manca qualcosa al trenino della memoria: Chernobyl. Caspita ha fatto la città ucraina all’Uefa per non essere degnata di striscio?
Voto 1,64 a Giovinco. E’ l’altezza in metri del giocatore del Parma, preso ad esempio, di come il nostro attacco oltre ad avere forse il QI più basso di tutto l’Europeo (il riferimento a Cassano e Balotelli non è casuale) manca di preziosi centimetri e kg di peso. Ricordiamo come la Nazionale abbia sempre avuto bisogno, per vincere, del centravanti vecchio stampo made in Italy, quello che calpesta campo e difese in modo sgraziato ma efficace. Felicissimi di essere smentiti: se vinceremo, ci ubriacheremo di birra danese lo stesso (cit.)