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Mia cara Parigi…mia Cara Sarita

In attesa e nella speranza che gli Europei ucraino/polacchi si possano tingere di bianco/rosso/verde, la terra rossa di Parigi, per il terzo anno di fila, vede una tennista italiana arrivare in finale. Dopo la leonessa di Brescia, Francesca Schiavone, un’altra tennista nostrana, Sara “Sarita” Errani, venticinquenne scricciolo romagnolo di un metro e 64 cm che da 5 anni si allena in terra iberica, rifila una bella lezione alla cangura Stosur, che, immagino, non voglia più avere niente a che fare con una nostra tennista.

 

Chi si aspettava le sorelle “modelle” Williams o un ritorno prepotente della mangiatrice di terra rossa o un exploit della bella brindisina Flavia Pennetta o qualche altra bella stangona russa, è rimasto, quantomeno, sorpreso. Il tennis della nostra romagnola ha sorpreso tutti e oggi pomeriggio, in una battaglia di oltre due ore, ha rimandato a casa la sopracitata Samantha Stosur.

Deve ancora migliorare al servizio la Sarita, ma con la grinta dimostrata oggi e con un bel gioco, molto potente, da fondocampo, nessun traguardo le è precluso. E domani ha anche la finale del doppio, la graziosa romagnola. Hai visto mai…hai visto mai cosa? Non diciamo nulla e aspettiamo

Adesso, in finale, o la ceca Kvitova o, come qualche amante non solo del tennis si augura, la statuaria Maria Sharapova.

Comunque vada a finire, brava Sara Errani.Un’altra tennista italiana potrebbe farci ancora sognare. Negli ultimi tre anni, tre finali! Mica male, no?

E speriamo che il cielo di Parigi si possa tingere di azzurro!

                                                                                          Stefano “Steve Bookie” Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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