Dopo aver dominato in prova conquistando la pole, Marc Marquez si ripete anche in gara nel difficilissimo circuito di Indianapolis. Marc Marquez, alla faccia del fatto che – ricordiamolo – è un debuttante della MotoGp, non lascia neanche le briciole ai mostri sacri della massima categoria motociclistica. Così Pedrosa si è dovuto accontentare del secondo posto, Lorenzo del terzo.
E giù dal podio sono finiti nell’ordine, Rossi (che ha recuperato un bel po’ di posizioni proprio alla fine), Crutchlow (nuovo pilota Ducati per il 2014), Bautista. Settimo si è piazzato Bradl, poi Smith, Hayden e Dovizioso. Eppure nonostante il dominio made in Marquez, all’inizio la gara ha preso una piega un po’ diversa. Lorenzo parte benissimo e va subito in testa e Marquez, che scattava dalla pole, viene passato anche da Pedrosa. Il Gp di Indianapolis parte a sorpresa con Jorge che cerca subito di fare il vuoto. E con Rossi che appare subito in (grande) difficoltà: solo nono, un disastro. A questo punto Marquez va subito all’attacco del suo compagno di squadra, ma Pedrosa spara subito dei giri record, mentre Lorenzo rimane sempre saldamente al comando. Sembra quasi che Marc stia studiando gli avversari, ma ben presto il debuttante della Honda scavalca con un sorpasso da cineteca (all’esterno!) Pedrosa e si lancia all’inseguimento di Lorenzo, che a 16 giri dalla fine infilza senza pietà, si piazza al comando e va a vincere senza pietà. Il “senza pietà” si riferisce al fatto che a 9 giri dalla fine, con le gomme mezze finite, Marquez quando era in testa ha iniziato a fare il fenomeno, stampando tempi record e rifilando un distacco abissale a due piloti del calibro di Lorenzo e Pedrosa. Il giovane leader del mondiale non ha risparmiato nulla del suo fantastico repertorio, derapate, gomito a terra, scivolate con le due ruote e perfino qualche “pizzicata” da brivido al prato ai lati della pista. Insomma una vittoria importante, che spezza dal punto di vista psicologico gli avversari: uno così come si fa a batterlo? Intanto in classifica sale a 188 punti contro i 167 di Dany Pedrosa e i 153 di Lorenzo. Il mondiale marche è dominato anch’esso dalle Honda davanti alle Yamaha. Anche oggi malissimo le Ducati che finite per tutta la gara lontane dai primi nell’ultimo giro finiscono per accendere una lotta inutile ed alquanto stupida che porta i due piloti fuori pista superati all’arrivo anche da Smith. Certamente è stato tanto coraggioso Crutchlow ad accettare per il 2014 la proposta Ducati auguriamoci che finalmente arrivi un pilota che raggiunga i traguardi di colui che è stato, fino adesso l’unico a vincere in Ducati, che ha preferito al rumore delle Moto Gp il ruggito delle mucche australiane.
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