Alle prossime Olimpiadi di Rio, lei non ci sarà. Magari ci ripensa, ma per il momento la volontà della tuffatrice Tania Cagnotto, è questa. Nell’imbarazzo della scelta tra i personaggi da scegliere in queste due ultime giornate di Giochi– la Rossi nel tiro a volo, Usain Bolt, i nostri fiorettisti – scegliamo la altoatesina in lacrime per una medaglia di bronzo sfuggita per 20 centesimi di voto. Ancor di più, scegliamo le lacrime sincere della collega Dallapè per l’insuccesso della Cagnotto.
Finora, è questa l’unica immagine pervenuta da Londra di spirito olimpico, una roba della quale ci si riempie la bocca ad ogni edizione dei Giochi, senza però vederne la realizzazione. Per il resto, gli ori della nostra scherma possono stupire chi questa disciplina non la segue neppure alle Olimpiadi. La nostra scuola di spade, sciabole e fioretti, è al top da diversi decenni. Anche se Aldo Montanto (grande sciabolista nonostante il bronzo conquistato) non lo potete vedere perchè campa di gossip. E’ che ogni tanto “tira” e quando tira fa molto bene, pure da infortunato.
Medaglia d’oro alla vanità di Valerio Aspromonte. Il fiorettista vincitore dell’oro e scalzato nelle ultime gare dal 23enne Giorgio Avola, ha voluto far sapere al mondo e a Sky di essere riuscito a farsi una foto con la Sharapova. Bei capelli era contento come un 16enne con l’acne e che ha la speranza di aver fatto centro con la più figa del liceo. Qualcuno spieghi a ciuffo al vento, che sotto l’autografo non c’è il numero di cellulare della tennista. Per il resto una grande menzione d’onore va al siciliano Avola, quello che su twitter il 16 luglio scorso scrisse: “Niente twitter fino a fine olimpiadi 🙁 … Proverò a parlare con i fatti!!! A dopo Londra!”. Complimenti, perchè se nell’individuale è stato un disastro, nella prova a squadre di ieri si è riscattato alla grande.
Medaglia d’argento alla maratoneta Valeria Straneo, nonostante sia arrivata ottava. Ha una storia singolare questa donna di ben 36 anni, un’atleta che per quasi 25 km di gara è stata in testa prima che le solite etiopi e keniane premessero sull’acceleratore. La Straneo non era ancora nessuno quando, a causa di una malattia ereditaria, le fu stata asportata la milza. Da allora è obbligata ad assumere un medicinale diventato la palla al balzo per accusarla di assumere sostanze pseudo-dopanti. La cosa è tutta da dimostrare e falsa, ai limiti della querela per la verità, visto che la Fidal monitora il suo sangue in modo costante. Tanto caos è stato sollevato perchè negli ultimi anni la Straneo si è resa protagonista di risultati importanti, su tutti il primato italiano fissato a 2 ore e 23 minuti. Se non avesse iniziato a rompere le scatole alle altre colleghe, nessuno avrebbe mai sollevato illazioni e la maratoneta sarebbe rimasta ai margini, ricordata alla pari di un capitolo del libro “Cuore”.
Medaglia di bronzo a Karolina Michalczuk. La pugile polacca bi-campione europea e mondiale, ha scelto di combattere sul ring non tanto con quei boxer larghi e a campana, ma con un gonnellino che le arriva quasi fino al ginocchio. Nessun dubbio che vincerà una medaglia vera ma una al colle se la conquista a priori per aver destato un minimo di richiamo – non voluto – ad una disciplina che viene snobbata da chiunque. Anche se quest’anno è per la prima volta alle Olimpiadi.
Medaglia di legno al ct di basket della Turchia Orhun Ene. Durante un time out di Turchia-Usa, il mister incazzato come una bestia con i suoi, si è messo a caricare i giocatori e a dargli una rinfrescatina con gli schemi. Vedendo uno dei suoi distratto, Ene gli ha mollato una pizza che forse nemmeno il nonno del cestista gliele caricava così quando era bambino. Metodo ortodosso, ma siamo molto sicuri che sia servito. Unica pecca è che magari poteva evitare di farlo davanti alle telecamere. Discorso ipocrita, ma nelle Olimpiadi del tutti che vedono tutto, purtroppo certi accorgimenti fanno la differenza.
Menzione d’onore a Jessica Rossi. Un oro olimpico a 20 anni, campionessa mondiale ed europea di tiro a volo. La menzione però non le va tanto per la dedica ai corregionali vittima del terremoto, quanto ad una sua dichiarazione rilasciata subito dopo la vittoria e il record mondiale: “Tutte le notti mi addormentavo con l’idea dell’oro in testa”. Fuori da ipocrisie, pseudo arroganze e false modestie, questa si chiama semplicemente mentalità vincente.
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